La Corea del Nord ha lanciato un missile balistico verso il Mar del Giappone. Lo ha reso noto lo Stato maggiore della Difesa della Corea del Sud. Il lancio è avvenuto dall’area di Sunan a Pyongyang alle 8:48 (ora locale) di oggi e il missile ha volato per circa 270 chilometri a un’altitudine massima di 560 chilometri. Si tratta del nono lancio dall’inizio dell’anno, a meno di una settimana dal test di collaudo di un “satellite da ricognizione” annunciato il 27 febbraio dall’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana “Korean Central News Agency” (“Kcna”). Per la Corea del Sud anche in quel caso si era trattato di un missile.
“Le recenti serie di lanci di missili balistici del Nord rappresentano una minaccia significativa non solo per la comunità internazionale, ma anche per la pace e la stabilità nella Penisola coreana. Esortiamo fortemente il Nord a fermarli immediatamente“, ha dichiarato lo Stato maggiore di Seul, che sta effettuando ulteriori analisi. Il Consiglio di sicurezza nazionale della presidenza sudcoreana ha condannato il lancio. Gli ultimi sviluppi acuiscono la tensione nella Penisola coreana a pochi giorni dal voto per le elezioni presidenziali al Sud. Anche il Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti in un comunicato ha denunciato il lancio ed esortato il Nord ad astenersi da “ulteriori atti destabilizzanti“, ribadendo l’impegno Usa per la difesa della Corea del Sud e del Giappone.
La Corea del Nord, inoltre, continua presumibilmente a produrre materiali fissili per armi nucleari nel suo principale impianto nucleare di Yongbyon: sulla base dell’analisi delle immagini satellitari, 38 North, un thnik tank basato negli Usa, ha suggerito che potrebbero essere in corso lavori per espandere ulteriormente il sito. “Le recenti immagini satellitari commerciali del Centro di ricerca scientifica nucleare di Yongbyon indicano la produzione in corso di materiale fissile, sia plutonio sia uranio arricchito“, si legge nell’ultima analisi di 38 North. “Queste attività, così come la graduale espansione e l’evidente occupazione di alloggi per il personale negli ultimi anni, suggeriscono tutte che il complesso è pronto per l’espansione“, dopo il riavvio del reattore da 5 MW della scorsa estate. Tra gli elementi a sostegno: lo scioglimento della neve sulla sommità di varie strutture, compreso l’edificio che ospita il reattore e “diversi edifici di supporto” per l’impianto di arricchimento dell’uranio, tutti come segnali di funzionamento. Stessa cosa anche per i lavori di costruzione di un reattore sperimentale ad acqua leggera (ELWR), citando ancora lo scioglimento della neve visto sul tetto dell’edificio della turbina. “In questa fase, le attività osservate a Yongbyon indicano la produzione di materiale fissile in corso e le basi per un’ulteriore espansione. Se l’ELWR diventa operativo, poiché sembra essere in fase di completamento, la capacità di produzione di plutonio della Corea del Nord potrebbe aumentare notevolmente“, ha aggiunto l’analisi. Il regime di Kim Jong-un aveva fermato l’escalation militare dopo lo storico accordo di pace firmato con l’allora presidente americano Donald Trump, il 12 giugno 2018.