Covid, AIFA: in un anno 51.170 italiani curati con i monoclonali, sempre più utilizzati anche contro Omicron

A partire dal 10 marzo 2021 in Italia sono state autorizzate le cure monoclonali contro il Covid: da allora l'utilizzo è aumentato esponenzialmente
MeteoWeb

Ad oggi sono 51.170 gli italiani trattati con monoclonali contro il Covid-19, a partire dal 10 marzo 2021, ovvero un anno fa, quando questi medicinali sono stati autorizzati in via emergenziale nel nostro Paese. A tirare le somme è l’Agenzia italiana del farmaco Aifa, nel 47esimo rapporto sul monitoraggio delle restrizioni che avvengono ormai in 276 strutture delle 21 regioni della Penisola. Prescrizioni addestrate ormai da sotrovimab, l’unico monoclonale ritenuto efficace contro la variante Omicron di Sars-CoV-2: negli ultimi 7 giorni le richiese di farmaco (Rf) sono state 1. 056 contro le 494 della settimana precedente: +113,77%, più ancora di un raddoppio. Dall’inizio del monitoraggio, la maggior parte dei pazienti trattati (22.551) ha ricevuto la combinazione casirivimab-imdevimab (Ronapreve*), seguita dal mix bamlanivimab-etesevimab (17.217) e da sotrovimab (10.579). Ferme da tempo 823 ottenuto le di bamlanivimab da solo.

Nel corso dell’ultimo anno, al mutare delle varianti circolanti del coronavirus pandemico è cambiata anche la tipologia dei monoclonali oggetto di Rf. E dato che Omicron è ormai da tempo la variante dominante, l’uso di sotrovimab è cresciuto esponenzialmente. Ronapreve registra invece un calo: 141 Rf in 7 giorni contro le 183 della settimana precedente (-22,95%). nell’ anno trascorso dall’inizio del monitoraggio, in numeri assoluti è il Veneto la regione per la quale si rileva il maggiore utilizzo di monoclonali con 8.682 pazienti trattati, seguito dal Lazio con 7.492 pazienti e dalla Toscana con 4.734, mentre agli ultimi posti ci sono Molise ea salire le province autonome di Bolzano e Trento, rispettivamente a quota 141 145 e 226 pazienti inseriti nel registro. Nell’ultima settimana analizzata, il numero più alto  è stato segnalato dal Lazio (148, +448,15%), a pari merito con Sicilia e Veneto (110, +139,13% e +61,76 % rispettivamente).

Condividi