La Cina ha segnalato altri 2.343 nuovi casi di Covid-19 registrati domenica, in calo sui quasi 3.400 del giorno precedente, di cui 1.337 di trasmissione domestica (da 1.807 di sabato), 100 importati (da 131) e 906 asintomatici (da 1.455), secondo quanto riportato dalla Commissione sanitaria nazionale.
Tra i nuovi casi interni, 895 sono stati rilevati della provincia di Jilin, 92 nello Shandong, 79 nel Guangdong, 60 nello Shaanxi, 51 nell’Hebei, 41 a Shanghai, 40 a Tianjin, 16 nello Jiangsu e 12 nel Gansu.
Non ci sono stati nuovi decessi, lasciando il bilancio delle vittime a livello nazionale invariato a quota 4.636, mentre nel conteggio al 13 marzo, il numero dei contagi confermati è salito a 116.902 casi.
In considerazione del dato dei contagi, dopo l’hub tecnologico di Shenzhen, la Cina ha messo in lockdown l’intera provincia di Jilin e i suoi 24 milioni di abitanti, adottando le misure più vicine a quelle del 2020 per bloccare la pandemia nell’Hubei e nel suo capoluogo Wuhan. Ai residenti è vietato di lasciare la provincia, che confina con la Corea del Nord, per lo stop temporaneo ai viaggi transprovinciali e transurbani a carico soprattutto dei residenti di Changchun e Jilin, le città più colpite. Vengono condotti più cicli di test di massa e costruiti ospedali d’emergenza.