Covid e vaccini, scambio di sms tra von der Leyen e l’ad Pfizer: la polemica approda all’Europarlamento

Un articolo pubblicato dal New York Times ha rivelato che la presidente della Commissione europea e l'amministratore delegato di Pfizer si erano scambiati sms sugli acquisti di vaccini contro il Covid per i Paesi dell'UE
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La Commissione europea ha una sua errata interpretazione delle regole sulla trasparenza e non sono io a dirlo, ma la cattiva amministrazione è stata dichiarata dall’Ombudsman (o mediatore) europeo“: è quanto ha affermato l’eurodeputata di Renew Europe, Sophie in ‘t Veld, durante il dibattito al Parlamento europeo, riferendosi della domanda di accesso agli sms scambiati tra la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, avvenuto durante i negoziati sulle forniture all’UE di vaccini anti-Covid.
La domanda di accesso agli atti, inoltrata da un giornalista, è stata negata dall’esecutivo UE con la motivazione che i messaggi di cellulare non sarebbero qualificabili come documento ai sensi delle norme sulla trasparenza.

Il dialogo è stato portato alla luce dal New York Times e ha innescato polemiche che hanno portato al dibattito di ieri al quale ha partecipato la vice presidente della Commissione, Vera Jourova, in rappresentanza dell’esecutivo UE.
E’ arrivato il momento che la presidente von der Leyen spieghi se i messaggi siano stati cancellati o meno“, ha affermato in ‘t Veld. “Non possiamo fidarci del guardiano dei trattati”, la Commissione, “se questo continua deliberatamente e coscientemente a interpretare male le regole sulla trasparenza“, ha aggiunto l’eurodeputata liberale.

Noi siamo convinti della buona fede della presidente nell’affrontare una crisi mai vista che ha richiesto uno sforzo politico incredibile“, ha dichiarato l’eurodeputato della Lega Alessandro Panza, “ma non possiamo lasciare spazio a dubbi, ed è per questo che la questione dei cosiddetti sms non è solo per sapere se ci sono, e cosa contengono, ma devono essere lo strumento per dimostrare che la Commissione è al di sopra di ogni sospetto, affinché nessuno possa speculare, travisare sulla mancanza di trasparenza oppure peggio pensare che qualcuno anteponga di interessi commerciali (magari con la Cina) all’interesse dei cittadini europei“. “Si dice sempre che questa e’ la casa dei cittadini europei: e’ bene allora che sia una casa di vetro inondata di luce, dove non ci sia mai spazio per nessuna ombra,” ha concluso il deputato leghista.

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