“Decreto Bollette” in Gazzetta, le novità: più semplice installare impianti che usano rinnovabili, fondo per la transizione verde del settore automotive

Ecco le principali novità del "Decreto Bollette", in vigore dal 2 marzo, che riguardano energia, carburanti e fonti rinnovabili
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Sono emerse alcune novità dal cosiddetto “Decreto Bollette” sulle “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”, in vigore dal 2 marzo con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, rispetto a quello approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 febbraio scorso. Il pacchetto prevede interventi per circa 8 miliardi di euro per il 2022 e poco piu’ di 23 miliardi fino al 2032. Fra le risorse messe in campo dal decreto, ci sono anche 3 miliardi per contenere l’aumento delle bollette della luce da aprile a giugno.

Ecco le principali novità che riguardano energia, carburanti e fonti rinnovabili.

Il decreto legge prevede per il secondo trimestre 2022 l’annullamento delle aliquote degli oneri di sistema per 3 miliardi di euro da parte dell’Autorita’ di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) sia per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW e con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. Oltre a contenere gli aumenti dei prezzi del settore elettrico e del gas, sono previste misure strutturali e di semplificazione in materia energetica e per il rilancio delle politiche industriali. Il decreto legge introduce, tra le altre, anche misure finanziarie in favore delle regioni e degli enti territoriali.

Gas

“Per contenere per il secondo trimestre del 2022 gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore del gas naturale, l’Arera provvede a ridurre, per il medesimo trimestre, le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas fino a concorrenza dell’importo di 250 milioni di euro” rispetto ai 480 milioni previsti dal provvedimento licenziato dal Cdm del 18 febbraio scorso, indica il decreto. Nello stesso articolo 2 si legge che viene applicata la riduzione dell’Iva al 5% sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali da aprile a giugno 2022 e il valore e’ di 591,83 milioni di euro per l’anno 2022.

Inoltre, si anticipa il riempimento degli stoccaggi in relazione al tema della possibile emergenza gas. Questo significa che entro marzo di ogni anno bisognerà procedere a ottimizzare l’iniezione di gas negli stoccaggi per garantire almeno il 90% della capacità di riempimento, mentre entro il 30 settembre occorrerà cominciare a riempire gli stoccaggi in controflusso. In sostanza, bisognerà promuovere il riempimento degli impianti mentre questi si stanno svuotando per il ciclo di erogazione invernale, così da assicurare sempre il mantenimento di una capacità predefinita all’interno dei depositi.

Bonus per le famiglie svantaggiate

Scende da 500 a 400 milioni di euro l’importo per il “rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas per il secondo trimestre dell’anno 2022″ per i clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti domestici in gravi condizioni di salute, secondo l’articolo 3 del decreto.

Impianti solari

Inoltre, il decreto stabilisce che, “ferme restando le disposizioni tributarie in materia di accisa sull’energia elettrica, l’installazione, con qualunque modalita’, di impianti solari fotovoltaici e termici sugli edifici e’ considerata intervento di manutenzione ordinaria e non e’ subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati”.

Automotive

Tra le misure introdotte nel decreto per contrastare il caro energia, vi e’ anche un fondo di 700 milioni di euro per il 2022 e di un miliardo l’anno dal 2023 al 2030 per favorire la transizione verde, la ricerca e lo sviluppo del settore automotive, spiega il Ministero delle Infrastrutture e Mobilita’ sostenibili in una nota. L’obiettivo e’ di sostenere la riconversione e la riqualificazione delle attivita’ produttive in senso innovativo e sostenibile, per contribuire agli obiettivi europei di abbattimento delle emissioni nocive e incentivare il digitale. Le risorse potranno essere impiegate anche per erogare incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti e per favorire il recupero e il riciclaggio dei materiali. Con uno o piu’ decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilita’ Sostenibili e il Ministro della Transizione Ecologica, saranno definiti gli interventi ammissibili al finanziamento del Fondo.

Biocarburanti

A partire dal 2023, la quota di biocarburanti sostenibili utilizzati in purezza e’ pari ad almeno 200mila tonnellate, che si incrementa di 50mila tonnellate all’anno nel successivo triennio, indica il decreto legge che prevede anche “la riconversione delle raffinerie tradizionali ricadenti all’interno di siti di bonifica di interesse nazionale (Sin) per la produzione di biocarburanti da utilizzare in purezza” e – nello stato di previsione del Ministero della Transizione Ecologica – il fondo denominato “Fondo per la decarbonizzazione e per la riconversione verde delle raffinerie ricadenti nei Sin”, con una dotazione pari a 205 milioni di euro per l’anno 2022, a 45 milioni per l’anno 2023 e a 10 milioni per l’anno 2024. Un decreto del ministro della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, stabilisce le modalita’ di riparto delle risorse.

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