Energia, Cingolani: “al lavoro contro la crescita impazzita dei prezzi, bisogna intervenire”

"Ho sentito tante giustificazioni, però alla fine c'è una realtà di fatto: il prodotto costa x e per una serie di nervosismi e convenzioni costa 10 x", ha dichiarato il ministro Cingolani
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Siccome l’Europa rappresenta i tre quarti dell’acquisto del gas che passa nei gasdotti, si potrebbe pensare di mettere un limite a questa crescita impazzita” dei prezzi “e al prezzo dell’energia. Ci troviamo con fonti rinnovabili ed energia prodotta a costi bassissimi che finiscono per essere assimilabili ai prezzi del gas. Ho sentito tante giustificazioni, però alla fine c’è una realtà di fatto: il prodotto costa x e per una serie di nervosismi e convenzioni costa 10 x. Questa è una cosa su cui bisogna intervenire“. E’ quanto dichiarato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in collegamento video nel corso dell’incontro ‘L’industria verso la transizione ecologica‘ nella sede della Camera di commercio di Brescia. “Io credo che si debba fare una riflessione, deve essere una cosa europea e deve essere fatta in maniera equa. Sto lavorando attivamente“, ha aggiunto.

Abbiamo fatto degli errori madornali negli ultimi 20 anni, nessun energy mix perché l’ideologia ha prevalso. In più – ha aggiunto il ministro – abbiamo diminuito la nostra capacità di estrarre gas da 20 miliardi di metri cubi nel 2000 a 3 miliardi di metri cubi nel 2020, però consumandone fra 70 e 80 miliardi. Non è che” in passato “abbiamo ridotto la produzione del nostro gas perché volevamo essere ambientalmente puliti” e “ci ritroviamo oggi con un energy mix praticamente monocromatico, rinnovabili e gas, importato oltre il 90%. Questo è un punto di un punto che si somma a un mercato po’ pazzerello“. 

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