Energia, Draghi alla Camera: “in tempo di guerra bisogna sospendere norme, su rinnovabili troppa burocrazia”

Energia, Draghi annuncia una forte semplificazione normativa per l'iter di realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili
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Per avere una vera sicurezza energetica serve una profonda semplificazione burocratica, soprattutto in merito ai nostri obiettivi di aumento di produzione da energie rinnovabili. Il grosso ostacolo oggi è rappresentato dai procedimenti autorizzativi, e se non lo superiamo non andiamo da nessuna parte“. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rispondendo al question time in aula alla Camera. “Intendiamo rispettare l’obiettivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza di 70 gigawatt di rinnovabili entro il 2026, se si sbloccano le autorizzazioni. Siamo impegnati a sbloccare diverse decine di gigawatt di eolico off-shore, grazie alle più recenti misure di semplificazione delle autorizzazioni“, ha aggiunto. “Sulle rinnovabili vorrei richiamare ancora, con forza, l’importanza di realizzare nuove infrastrutture in tutto il Paese. Queste sono una parte essenziale del futuro dell’Italia“, ha ancora aggiunto rispondendo a un’altra interrogazione. “Il Governo è al lavoro per snellire le procedure, snellire la burocrazia, accelerare gli investimenti. Ma occorre la collaborazione di tutti, soprattutto sul territorio, soprattutto sulle Regioni. È cambiato il contesto, evidentemente. Certe considerazioni di tipo autorizzativo che magari erano giustificate in un contesto normale non sono più giustificate in questo momento di emergenza. Quindi, non voglio dire che questo resterà per sempre, ma è parte della transizione“, ha ancora specificato. “La transizione non è soltanto approvvigionarsi in più di gas. Ma la transizione è anche riuscire a capire che bisogna sospendere certe norme in un periodo di guerra“, ha concluso.

La transizione ecologica richiede, per quanto riguarda le rinnovabili, semplificazioni e anche investimenti nella ricerca. La ricerca sta producendo innovazioni in un momento di emergenza, come abbiamo visto nel caso di Covid-19, con un ritmo e con tempi considerati fino a poco tempo fa inimmaginabili. Quindi dobbiamo osservare attentamente quello che succede nel mondo ed essere partecipi il più possibile di questi processi di ricerca” ha detto ancora il premier Mario Draghi, rispondendo al question time in aula alla Camera.

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