I leader europei sono riuniti a Bruxelles per cercare un’intesa pressoché irraggiungibile sul gas. I lavori del Consiglio sono stati sospesi nel primo pomeriggio per lavorare sul testo. I punti sul tavolo sono quattro. I primi due sono più semplici: si tratta degli acquisti congiunti e dello stoccaggio. Su questo, spiegano fonti europee, “è possibile arrivare a un punto di atterraggio comune. C’è la convinzione che sia una necessità, vista la guerra in corso“.
Un punto cruciale da sbrogliare è quello della volontarietà o meno dell’adesione al programma di acquisto e stoccaggio. Molti stati vogliono un sistema “aperto” e volontario, la Commissione Ue è favorevole alla volontarietà degli acquisti congiunti, ma è molto determinata a prevedere invece un sistema obbligatorio per tutti gli Stati membri riguardo al livello minimo di riempimento dei depositi sotterranei.
Un altro punto fondamentale è quello del tetto al prezzo del gas e su questo le posizioni sono molto distanti, così come per il quarto, la richiesta di decoupling, ovvero di separazione del prezzo tra l’energia prodotta da gas o da fonti rinnovabili. Nel sistema attuale, la formazione del prezzo dell’elettricità è indicizzata al prezzo del gas, e mentre i paesi del Nord vorrebbero mantenere questo modello marginale, i paesi del Sud chiedono di cambiare sistema, visti forti rincari del gas e le difficoltà di approvvigionamento. “Al tavolo ci sono 27 Paesi, ognuno con una situazione energetica diversa. I leader stanno mettendo sul tavolo le rispettive posizioni. L’obiettivo è arrivare a un accordo comune, come riuscirci, resta da vedere“, hanno indicato le fonti.