L’Agenzia internazionale dell’Energia Atomica ha reso noto che i sistemi che consentono di controllare a distanza i materiali nucleari della centrale di Chernobyl in Ucraina hanno smesso di trasmettere i dati.
La Russia ha preso il controllo di uno dei primi obiettivi strategici raggiunti dopo l’invasione del Paese iniziata il 24 febbraio scorso, facendo temere possibili incidenti, 36 anni dopo la peggior catastrofe nucleare della storia.
Fino a quando i dati sono stati disponibili, l’AIEA non aveva rilevato aumenti dei livelli di radioattività.
Il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi ha indicato che “la trasmissione a distanza dei dati dei sistemi di controllo dei sistemi di sicurezza installati nella centrale è stata tagliata“: si tratta di misure tecniche che l’AIEA applica a materiali e attività nucleari per dissuadere la diffusione delle armi nucleari.
Oltre 200 persone, tra tecnici e guardie, sono bloccate nel sito della centrale, e lavorano da 13 giorni sotto la sorveglianza russa. L’AIEA ha chiesto alla Russia di concedere loro rotazioni: “Sono profondamente preoccupato dalla situazione difficile e stressante in cui si trova il personale della centrale di Chernobyl e dai rischi potenziali che questo comporta per la sicurezza nucleare,” ha affermato Grossi.