Nel corso dell’ultimo anno nei bambini americani tra i 5 e gli 11 anni si è notato un evidente aumento medio del peso di tre e fino a cinque chili, come dimostra uno studio statunitense pubblicato su Jama. Un quadro del tutto simile è riscontrabile per i bambini e gli adolescenti italiani, che già prima della pandemia registravano tassi di sovrappeso pari al 20,4% e di obesità pari al 9,4%. Sotto accusa non solo il peggioramento delle abitudini alimentari e la riduzione dell’attività fisica, ma anche il fatto che le famiglie sono lasciate sole ad affrontare il problema e spesso non si tiene conto dei chili di troppo dei figli: quattro mamme su dieci vedono infatti i propri figli in forma, anche se in sovrappeso o obesi. “L’obesità infantile è un problema irrisolto nel nostro Paese che la pandemia non ha fatto altro che peggiorare, con l’aumento del consumo di snack, bibite e il maggior tempo trascorso davanti a pc e tablet, complice anche la Dad” , spiega Mariacarolina Salerno, presidente della Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp) e Direttore dell’Unità di Pediatria Endocrinologica del Dipartimento di Scienze Mediche Translazionali dell’Università Federico II di Napoli.
“E’ fondamentale – dice Salerno – tornare a muoversi e seguire una corretta alimentazione con ritmi e giusta quantità, perché sovrappeso e obesità che perdurano negli anni dello sviluppo, possono associarsi a complicanze anche gravi, come diabete di tipo 2, ipertensione arteriosa e depressione“. “C’è anche da affrontare un risvolto prettamente sociale, infatti i bambini sovrappeso o obesi si trovano in contesti economici e culturali già di per sé svantaggiati, proprio quei contesti che la pandemia ha colpito ancora più duramente – sottolinea Maria Rosaria Licenziati, segretario generale Siedp e Direttore del Centro Obesità e Patologie Endocrine Correlate del Santobono-Pausilipon di Napoli”. “E il problema – afferma – non si esaurirà con la pandemia ma lascerà i suoi strascichi a lungo: infatti si stima che un bambino obeso abbia un rischio di divenire un adulto obeso dal doppio a 6,5 volte maggiore rispetto a un bambino normopeso”.