In Italia continuano le proteste contro il Green pass: “sia abolito subito”

Sono migliaia i cittadini che si sono riversati nelle piazze, da Roma a Trieste, per protestare contro il Green pass
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Proseguono le proteste anti Green pass in Italia. Tra le iniziative, anche un corteo formato da auto e moto, che si è snodato lungo le vie della città scortato dalla Polizia locale. Mani sul clacson, bandiere esposte dai finestrini e cori ‘no Green pass’ hanno accompagnato la manifestazione ‘Autokorso’ partita nel primo pomeriggio da Barcola. Si tratta, spiega su Facebook l’ente promotore ‘Vivere o Sopravvivere?”, del “primo corteo di automobili in Italia. Per le nostre libertà, per i nostri diritti naturali e costituzionali e per una libera informazione”. Secondo gli organizzatori, “sono oltre 100” i veicoli che hanno aderito all’iniziativa. In mattinata alcune decine di manifestanti hanno invece partecipato all’iniziativa promossa dal Coordinamento No Green pass davanti all’ingresso dell’ufficio postale di piazza Verdi. “C’è chi può e chi non può accedere ai servizi. Chiediamo servizi, ci danno polizia, questa è la loro democrazia”, ha affermato il Coordinamento, invitando i manifestanti a raggiungere piazza Verdi. Sul posto agenti di Polizia e Carabinieri.

E anche nella capitale si sono svolte iniziative simili. Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF), nel corso della manifestazione “Basta apartheid” in piazza Ugo La Malfa a Roma, ha chiesto che “il Green pass sia abolito subito, come è accaduto per tutti i cittadini europei”. Davanti ai sostenitori radunati di fronte al Circo Massimo ha chiesto di “pacificare l’Italia dopo due anni di divisione e dolore” per essere capaci di essere “costruttori di pace nel mondo, in un mondo che ha bisogno di un’Italia che non contribuisca a costruire muri. Il 31 marzo cadrà lo Stato d’emergenza per la pandemia, deve contemporaneamente cadere ogni limite costruito dal Green pass, per far ripartire l’economia e restituire i diritti agli italiani, per ridare lo stipendio ai lavoratori cui è stato confiscato, costruendo una ingiustizia sull’ingiustizia. Ora basta, basta apartheid, fateci tornare sugli autobus, al lavoro, alle attività sportive, a prendere un caffè al bar con i nostri amici. Basta discriminazioni, non c’è più alcuna ragione di tenerle in piedi, semmai ce ne fosse stata una. Ora una stagione va chiusa e Mario Draghi deve farlo subito”, ha concluso.

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