E’ emergenza in una vasta zona attorno al Longaronese, a causa dei vasti incendi di Igne e di Fortogna.
A causa dei roghi, è stata intensificata l’attività di monitoraggio della qualità dell’aria: 2 squadre dei dipartimenti Arpav di Belluno e Treviso sono sul posto per campionamenti nei centri abitati. Il servizio meteorologico sta verificando la direzione delle correnti d’aria.
“Ulss e Arpav raccomandano per oggi di limitare le attività all’aperto, specie per i bambini, nell’area del Bellunese. Per fine giornata – è stato spiegato in una nota – è prevista la “diluzione” in atmosfera dei fumi generati da questo evento, con graduale ritorno alla normalità“. Per chi deve lavorare all’aperto, è consigliata la mascherina Ffp2.
Questa mattina sono riprese le operazioni di spegnimento, dopo una notte di allerta, sia a Igne, dove resta chiusa la provinciale della Val di Zoldo, e a Fortogna, con l’intervento di Canadair ed elicotteri.
“Nella notte i Vigili del fuoco hanno bagnato alcune zone di Fortogna. Per le case la situazione è al momento sotto controllo,” ha affermato il sindaco Roberto Padrin.
In Veneto si è passati da una media di 122 incendi all’anno, nel periodo antecedente al 2000, a una media di 62 incendi all’anno (-50%), nel periodo successivo al 2000. Si è registrata anche una riduzione dell’estensione media degli incendi, che è passata da 8 ettari a 3,6 ettari (-55%). Inoltre, il personale intervenuto, sia regionale che volontario, è costantemente calato nel tempo per la miglior organizzazione del sistema, così come si sono ridotte le ore di intervento degli elicotteri regionali, con un valor medio registrato di 107 ore/anno.