“La metà della popolazione mondiale già vive gli effetti dei cambiamenti climatici. Abbiamo un’ultima opportunità per essere resilienti al clima, ma la finestra per agire è sempre più stretta. E con questa guerra si sta chiudendo“. Lo ha detto Svetlana Krakovska, la più importante scienziata del clima in Ucraina e capo della delegazione dei ricercatori ucraini dell’IPCC, intervistata in collegamento da Kiev da PresaDiretta per la puntata ‘Guerra al clima’ in onda domani su Rai3.
Svetlana Krakovska, madre di quattro figli, è ancora a Kiev: ha rifiutato le offerte per trasferirsi in istituti di ricerca stranieri.
“Questa è la guerra dei combustibili fossili. L’uomo è responsabile del cambiamento climatico con la combustione di energie fossili come carbone, petrolio, gas“, dice Krakovska, che ha lavorato al rapporto sul clima dell’IPCC uscito a fine febbraio. “Tutti noi dipendiamo dai produttori di energie fossili, come la Russia. E la Russia guadagna tantissimi soldi vendendo il combustibile fossile. Fa davvero rabbia che tutti questi soldi non finiscano nell’innovazione e nello sviluppo del Paese, ma nelle armi con le quali ci invadono e ci uccidono. I combustibili fossili finanziano la guerra stessa. E in più sul nostro territorio abbiamo migliaia di mezzi militari alimentati a benzina e diesel, quindi senza tutto questo petrolio la guerra non sarebbe nemmeno possibile“, afferma l’esperta.
“La guerra sta distruggendo davvero tutto, il nostro suolo che è uno dei migliori in Europa per l’agricoltura. Le nostre foreste. Si stanno contaminando l’aria, i fiumi. Quindi questo è anche un enorme disastro ecologico che avrà conseguenze per anni”, spiega. E sul nucleare Krakovska aggiunge: “alla centrale nucleare di Chernobyl i russi fin dai primi giorni hanno piazzato lì i loro carri armati. Per ricattare tutti, non solo l’Ucraina. Quando faremo i conti di quanto ci è costata questa guerra dei combustibili fossili per favore mettiamoci dentro anche i costi umani, i 3 milioni di bambini ucraini che non hanno più una casa”.