La nave Elisa Aquila è entrata a far parte della flotta di Edison nei giorni scorsi. Dotata di una capacità di 174mila metri cubi, entrerà in servizio nel 2023, portando ogni anno in Italia 1,4 miliardi di metri cubi di Gnl (gas naturale liquefatto) dagli USA. Offrirà dunque il suo contributo alla diversificazione delle fonti energetiche che servirà a ridurre la dipendenza dai rifornimenti russi.
La nave è ora nella disponibilità della società italiana (controllata dalla francese Edf) sulla base di un contratto di noleggio di durata ventennale e verrà gestita commercialmente da France Lng Shipping, realtà armatoriale controllata pariteticamente da Geogas Lng Sas (parte del gruppo Geogas) e dalla giapponese Nyk. A operarla tecnicamente sarà invece Gazocean, società francese di shipmanagement controllata da Nyk e da Geogas Lng.
La Elisa Aquila, spiegano da Edison, marcherà per la società il debutto nella rotta dell’import del Gnl dagli USA, andando in particolare a servire i traffici che si svilupperanno tra l’impianto di Calcasieu Pass, in via di realizzazione in Louisiana da parte di Venture Global Lng, e l’Italia.
Resta ancora da definire quale sarà il punto di approdo della nave in Italia. L’Italia ha in servizio tre rigassificatori in grado di immettere in rete 15,25 miliardi di metri cubi di gas all’anno (a fronte di un consumo pari a 76,2 miliardi di metri cubi). Gli impianti sono quelli di Adriatic Lng a Porto Viro, con capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi l’anno (il terminal lo scorso dicembre ha però ricevuto dal Ministero della Transizione Ecologica il decreto autorizzativo per aumentarla a 9 miliardi); Olt Offshore Lng Toscana al largo di Livorno (3,75 miliardi di metri cubi l’anno) e Panigaglia (3,5 miliardi di metri cubi l’anno).
Considerando però un possibile incremento degli import di Gnl proprio nell’ottica di ridurre la dipendenza dalle fonti russe, oltre a un utilizzo a pieno regime dei tre impianti, secondo un recente position paper di Assocostieri sarebbe utile valutare la possibilità di utilizzare come terminal di ricezione, previe “minime modifiche”, i depositi di Gnl small scale presenti in Italia. A oggi quelli già realizzati e autorizzati sono quelli di Higas e Ivi Petrolifera a Oristano e quello di Ravenna, recentemente entrato in attività. Altre infrastrutture di piccola taglia sono in via di sviluppo.