Meteo & Clima, esperto: “più caldo e meno piogge nei prossimi decenni”

Nel Mediterraneo l'impronta del cambiamento climatico e in particolare del riscaldamento globale "si sta mostrando da diversi anni"
MeteoWeb

In vista della Giornata mondiale della Meteorologia (23 marzo), Massimiliano Pasqui, fisico del Cnr ed esperto in climatologia, ha commentato con l’Adnkronos gli effetti del clima che cambia sugli eventi meteo che ormai si verificano quotidianamente.

Il cambiamento climatico, ha spiegato l’esperto, “agisce su tutta la variabilità dell’atmosfera però alcuni aspetti sono più evidenti quando andiamo a valutare come cambia la temperatura o il regime di precipitazioni su periodi ampi di 10, 20 o 30 anni. E’ chiaro che il cambiamento climatico agisce anche sulle singole situazioni come gli eventi estremi, modificandone alcune caratteristiche, per esempio mettendo a disposizione più energia per le tempeste o per le ondate di calore o modificandone l’occorrenza, quindi aumentando la frequenza, la durata e l’intensità. Quindi il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, in particolare, agisce sia a scala climatica, ovviamente, ma anche alla scala meteorologica e quindi sugli eventi estremi”.

Pasqui si è soffermato quindi sugli effetti: ”Nel Mediterraneo, in particolare sulla nostra Penisola, l’impronta del cambiamento climatico e in particolare del riscaldamento globale si sta mostrando da diversi anni e alcune delle sue caratteristiche sono l’aumento della temperatura estiva, che negli ultimi anni ha subito un’importante accelerazione, l’aumento più moderato di quelle invernali e la riduzione delle precipitazioni invernali, di cui quest’anno vediamo alcuni effetti sul nostro Paese”. La riduzione delle piogge invernaliè uno degli elementi più preoccupanti”. ”Le proiezioni climatiche, ciò che noi cerchiamo di valutare nei prossimi decenni, compatibilmente con la nostra idea di evoluzione delle emissioni di gas climalteranti, vedono alcuni caratteri abbastanza predominanti come l’aumento delle ondate di calore estivo, fa più caldo, e dei fenomeni più estremi della stagione estiva così come la riduzione della precipitazioni invernali unita ad un aumento delle temperature invernali che determinano uno stress molto forte su tutti gli ecosistemi,” ha spiegato Pasqui.
Per quanto riguarda la primavera 2022, si prevede ”uno scenario di temperature superiori alla norma con un apporto di precipitazione che si colloca tra la normalità e un deficit, rispetto sempre alla climatologia. La criticità sta nel fatto che la condizione di siccità, soprattutto al Nord, potrebbe perdurare fino all’ingresso della stagione estiva”.

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