Nestlè interrompe le vendite di Nesquik e KitKat in Russia e nel giro di poche ore crolla in borsa

Nestlè ha annunciato oggi l'interruzione delle vendite di Nesquik e KitKat in Russia: una notizia che ha provocato un crollo delle azioni in borsa
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Nestlè ha comunicato oggi che interromperà la vendita di alcuni prodotti alimentari non essenziali in Russia, tra cui le famose barrette di cioccolato KitKat e il Nesquik. Si tratta di una “mossa senza precedenti” secondo la multinazionale svizzera che per decenni ha sempre operato anche nelle zone di guerra di tutto il mondo. Dopo l’annuncio, le azioni Nestlè sono crollate in borsa perdendo più del 2% in poche ore.

Zelensky nei giorni scorsi aveva criticato espressamente Nestlè ed altre società che sono rimaste in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, facendo espressamente riferimento allo slogan di Nestlè, “buon cibo, buona vita“, accusando la storica società di “non esserne all’altezza“. Nestlè nei giorni precedenti si era espressa contro la guerra in Ucraina, ma al tempo stesso aveva affermato di non voler licenziare i propri 5.800 dipendenti russi chiudendo le attività in Russia. E così in molti si sono scandalizzati attaccando Nestlè in modo feroce, persino con appelli al boicottaggio dei suoi prodotti arrivati dal gruppo “Anonymous” che aveva poi scagliato un cyberattacco all’azienda sottraendole dati e pubblicando in rete un imponente database con informazioni industriali riservate (tra cui numerosi contratti).

Oggi, comunicando la propria decisione, il colosso alimentare ha sottolineato di rispettare pienamente tutte le sanzioni internazionali contro la Russia e ha ricordato di aver già interrotto le importazioni e le esportazioni non essenziali da e verso la Russia, nonché tutta la pubblicità e tutti gli investimenti di capitale nel Paese, spiegando che limiterà le sue attività in Russia a prodotti essenziali come l’alimentazione per neonati e ospedalieri. “Anche se non ci aspettiamo di realizzare un profitto nel Paese o di pagare eventuali tasse correlate nel prossimo futuro in Russia, qualsiasi profitto sarà devoluto alle organizzazioni di aiuto umanitario“, ha spiegato la società.

Resta da comprendere la profondità del degrado sottoculturale di una società, quella occidentale, che evidentemente pensa di infastidire un leader senza scrupoli come Putin togliendo al popolo russo le barrette di cioccolato (!!!) al punto da accanirsi in modo così pesante nei confronti delle sue stesse aziende, mentre la Russia continua a vendere a tutto l’occidente beni essenziali come grano, petrolio e gas.

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