Non vogliono abolire il Green Pass “perché stanno aumentando i contagi” (che il Green Pass doveva evitare)

Dal ministro Speranza a Pregliasco, Galli e Lopalco: l'ultimo cortocircuito dei sostenitori del Green Pass eterno
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Il governo si appresta ad approvare, domani in Consiglio dei Ministri, il decreto che segnerà le tappe dell’abolizione del Green Pass: in vista di quest’importante appuntamento politico, ieri il premier Mario Draghi ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro della Salute Roberto Speranza e i vertici del Cts, Franco Locatelli e Silvio Brusaferro. Proprio il ministro Speranza, nel corso della riunione a Palazzo Chigi, ha manifestato qualche dubbio sull’abolizione del Green Pass, sollevando la questione dell’aumento dei contagi che si è registrata negli ultimi giorni, come possiamo vedere dal grafico dei nuovi casi giornalieri in Italia dall’inizio della pandemia:

contagi e green pass

Ma se i contagi stanno aumentando con il Green Pass “rafforzato” più rigido al mondo in vigore da oltre tre mesi, com’è possibile che un così alto rappresentante istituzionale come un Ministro arrivi a sostenere il paradosso dell’esigenza di “non abolirlo perché i contagi stanno aumentando“? Qualsiasi persona razionale, al contrario, evidenzierebbe che proprio perché i contagi stanno aumentando con il Super Mega Green Pass in vigore, significa che a maggior ragione bisogna abolirlo perché non funziona!

Invece, secondo Speranza, il Green Pass serve a non far aumentare i contagi e bisogna tenerlo perché i contagi stanno aumentando: l’ultimo ridicolo (se non fosse drammatico) cortocircuito che nasconde le debolezze di un’opinione pubblica particolarmente annientata dalla paura al punto da accettare qualsiasi presa in giro da parte delle autorità.

Oltre a Speranza, infatti, alcuni esperti diventati in questi anni autentiche “viro-star” televisive continuano a ribadire la necessità di perseverare nell’adozione delle misure che si sono già rivelate inadeguate, nonostante il paragone con gli altri Paesi dimostri che laddove sono state abolite la situazione non è peggiorata. Tra questi (fortunatamente pochi) c’è Pregliasco, che dopo lo scandalo del Galeazzi che negava le cure ai non vaccinati, in questo Paese così strano ha ancora ampia visibilità mediatica: “non si devono aprire i rubinetti istantaneamente – ha detto nelle scorse ore – sarebbe meglio che l’utilizzo del Green Pass ed altre restrizioni rimanessero ancora“. Aridaje!

Lopalco, poi, si è superato: “Il green pass lo terrei ancora in piedi, proprio perché la pandemia non si è chiusa e c’è ancora un certo zoccolo duro di resistenza alla vaccinazione. Mantenerlo costa molto poco mentre toglierlo potrebbe avere un prezzo”. Ma perché solo in Italia dovremmo pagare questo prezzo, se in tutti gli altri Paesi che hanno abolito il Green Pass da molto tempo non c’è stato alcun prezzo da pagare? E che mantenere il Green Pass “costi molto pocoLopalco dovrebbe dirlo ai milioni di cittadini completamente sani ma emarginati, esclusi dal lavoro e quindi lasciati senza stipendio, posti ai margini dalla società, privati dei diritti fondamentali e dei servizi essenziali senza alcuna evidenza scientifica. “La mascherina – ha poi aggiunto – se ci troviamo al chiuso con persone che non frequentiamo abitualmente, andrebbe considerata d’obbligo anche se non fosse obbligatoria“. Per spiegare il concetto di “considerarla obbligatoria anche se non sarà obbligatoria” attendiamo una nuova puntata delle Lopalco-stories.

Immancabile, nella lista dei più catastrofisti, Massimo Galli che nonostante abbia vissuto personalmente il contagio e la malattia dopo tre dosi di vaccino, e contagiato in un contesto in cui erano tutti vaccinati con tre dosi come lui stesso ha riconosciuto (per guarire si è dovuto addirittura sottoporre alle cure degli anticorpi monoclonali), non solo nega l’evidenza dimostrata su se stesso rispetto alla totale inutilità scientifica del Green Pass, ma alza i toni e sull’abolizione del passaporto verde è arrivato al delirio che “è un po’ la storia di tutti quelli che pagano le tasse puntualmente e poi si ritrovano un condono fiscale. Qui è un po’ peggio, è un condono che pesa sulla salute degli altri“. Eppure la scienza ha già dimostrato che il Green Pass non dà alcuna tutela sulla “salute degli altri“, mentre sul paragone dei non vaccinati con gli evasori fiscali è meglio stendere un velo pietoso. Un tale livello di violenza verbale e psicologica completamente gratuita e ingiustificata nei confronti di milioni di cittadini ricorda quando Bassetti aveva parlato di “amnistia” per i non vaccinati. Ma l’amnistia, nel diritto, è un provvedimento che estingue un reato, fa cessare una condanna, e invece i non vaccinati non hanno commesso alcun reato e non hanno ricevuto alcuna condanna. Poi Bassetti è stato aggredito con la moglie a Genova da alcuni facinorosi assolutamente ingiustificabili, e da quel momento ha addolcito le proprie posizioni. Proprio oggi ha detto che “il virus circola e aumentano i contagi che potrebbero anche salire a 100-200 mila al giorno ma dovremo abituarci a questo su e giù. Se questo incremento non porta a un aumento dei ricoveri da malattia grave non dobbiamo preoccuparci e quindi si deve aprire tutto. Il Green Pass deve essere mandato in soffitta, togliamo non solo il super ma anche quello base. La maggioranza delle attività deve essere usufruibile per tutti. E poi togliere le mascherine e tornare alla vita di prima“. A Bassetti bisogna dare atto che – a differenza di Speranza e di altri suoi colleghi – non ha mai raccontato il Green Pass come uno strumento di scienza e di sicurezza sanitaria, ma ne ha sempre parlato – anche in quelle fasi in cui ne è stato un convinto sostenitore – esclusivamente come un mezzo per incentivare le vaccinazioni, al punto che adesso non lo considera più utile perché sfioriamo il 95% tra vaccinati e guariti e quel rimanente 5% oltre a non essere in alcun modo pericoloso per gli altri, se non si è vaccinato fino ad ora, significa che non si vaccinerà mai più. Discutibile o meno, la linea di Bassetti ha una sua coerenza e trasparenza a differenza di chi ha raccontato per mesi il Green Pass come lo “strumento di sicurezza e libertà che ci dà la garanzia di ritrovarci tra persone non contagiate e non contagiose“, addirittura blaterando nelle scorse settimane che “adesso possiamo toglierlo perché la situazione epidemiologica sta migliorando grazie al Green Pass” dopo che con il Green Pass avevamo avuto l’ondata di contagi più grande dall’inizio della pandemia. E invece, per nemesi di Scienza, adesso i contagi aumentano ancora. E qualcuno, il Ministro su tutti, arriva a coprirsi di ridicolo sostenendo la necessità di “mantenere il Green Pass per non far aumentare i contagi, adesso che i contagi stanno aumentando con il Green Pass“. I libri di storia che racconteranno la pandemia del 2020-2022 saranno composti da due capitoli: il dramma dei fatti, e la comicità della politica. Stiamo costruendo le migliori barzellette per la generazione che verrà: i nostri avi che facevano doni sacrificali agli Dei per far piovere o per far smettere di piovere, a confronto di tutto quello che abbiamo visto in questi due anni, erano luminari.

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