Le previsioni meteo in riferimento al prossimo peggioramento, che si annuncia anche a carattere invernale su buona parte delle nostre regioni, sono ancora abbastanza incerte. Nella sostanza, i modelli matematici, che pure hanno inquadrato in linea di massima sia la consistenza del freddo che l’entità delle precipitazioni, mostrano ancora divergenze sulle aree più interessate e, in qualche caso, divergenze anche sulla consistenza dei fenomeni. Grosso modo dalle linee generale possiamo dedurre che certamente ci sarà una azione di aria fredda dai quadranti continentali per via di un nocciolo freddo che dall’Est Europa raggiungerà i settori egei, la Grecia e che comunque invierebbe correnti più fredde anche verso buona parte d’Italia.
Tuttavia, lo ribadiamo, non si tratterebbe di freddo importante perché il nocciolo freddo non punterebbe direttamente d’Italia, ma molto più a Sudest, appunto verso l’area egea. Lo zero termico sulle nostre regioni potrebbe attestarsi mediamente intorno ai 1000/1200 m, solo temporaneamente a 800 m, e le vorticità principali legate al sistema invernale rimarrebbero abbastanza lontane dall’Italia con aspetti instabili più significativi sulle estreme regioni meridionali, soprattutto sulla Calabria, specie appenninica e ionica, e localmente sulla Sicilia, di più orientale e centro-meridionale. L’aria fredda raggiungerebbe anche il resto del nostro territorio, ma con effetti instabili, nella fase in cui entrerebbe l’aria fredda più consistente, abbastanza esigui. Piuttosto, confermiamo precipitazioni più intense soprattutto sulla Sardegna, localmente anche sulla Sicilia, Calabria e sulle regioni meridionali nella fase precedente l’irruzione fredda, quindi tra venerdì e sabato ma, in questa sede, vogliamo soffermarci su quali settori italiani potrebbero aversi una circolazione più fredda e magari fiocchi più bassi. Premettiamo che è ancora presto per i dettagli, per cui ci riserviamo di individuare le aree più interessate da eventuali nevicate nell’aggiornamento successivo; a ora ci limitiamo a evidenziare, sulla base degli ultimissimi dati, che in concomitanza con l’entrata delle correnti più fredde, quelle per intenderci in grado di portare locali nevicate anche a quote medie collinari, l’instabilità sarebbe circoscritta ad alcuni settori appenninici centro-meridionali tra Abruzzo, Molise, Campania interna, Nord Puglia, localmente Lucania meridionale e di più su Calabria e Sicilia. Su queste area, in particolare per domenica 20, occasionalmente ancora per lunedì 21, potrebbero avere luogo fiocchi intorno ai 600/800 m, fiocchi di intensità mediamente debole tra Abruzzo, Molise, Campania interna, Nord Puglia e Sud Lucania, magari qualche nevicata più significativa sui rilievi calabresi e su quelli siciliani. Sul resto del paese, in concomitanza con l’arrivo dell’aria più fredda, l’instabilità sarebbe piuttosto fiacca e non in grado di arrecare fenomeni, ancorché fiocchi di particolare importanza. Magari, nella fase precedente, cioè tra venerdì e sabato, nevicate più abbondanti sarebbero possibili ancora una volta sulla Sicilia, sulla Calabria e anche sui settori alpini e prealpini, ma a quote più alte, mediamente intorno ai 1000 m o, occasionalmente, tra Sicilia e Calabria, fiocchi un po’ più in basso. Maggiori dettagli sull’aspetto freddo e nevoso del prossimo peggioramento nei nostri quotidiani aggiornamenti.
Per il monitoraggio della situazione meteorologica consigliamo le pagine del nowcasting che consentono di seguire in diretta l’evoluzione delle più pericolose celle temporalesche e il loro tragitto: