Conto alla rovescia per lo schianto del razzo cinese Long March 3C sulla Luna: individuato il punto di impatto

Lo stadio del razzo cinese impatterà contro il cratere Hertzsprung sul lato opposto della Luna venerdì 4 marzo alle 13:25 ora italiana
MeteoWeb

Venerdì 4 marzo lo stadio di un razzo impatterà contro la Luna, guadagnandosi una certa attenzione scientifica.
Il Goldstone Solar System Radar vicino a Barstow, in California, osserverà l’oggetto finché possibile e il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA scruterà i cambiamenti nell’esosfera lunare – uno strato molto sottile di gas – provocati dallo schianto e poi scansionerà la superficie lunare alla ricerca del cratere d’impatto stesso.

Lo stadio del razzo andrà a sbattere molto probabilmente contro il cratere Hertzsprung sul lato opposto della Luna venerdì alle 13:25 ora italiana.
Per la prima volta un pezzo di spazzatura spaziale colpirà accidentalmente la superficie lunare: in precedenza veicoli spaziali si sono schiantati sul satellite durante il tentativo di atterraggio, o corpi di razzi vi si sono diretti intenzionalmente per scopi scientifici.

L’identificazione del razzo

In origine si riteneva che l’oggetto fosse lo stadio superiore del razzo Falcon 9 SpaceX che ha lanciato il Deep Space Climate Observatory (DSCOVR) della US National Oceanic and Atmospheric Administration (DSCOVR) nel 2015.
Tuttavia, in seguito, l’identificazione è cambiata, ed ora è quasi certo si tratti di un razzo cinese Long March 3C che ha lanciato la missione cinese Chang’e 5-T1 nel 2014. Chang’e 5-T1 è andata verso la Luna ed è tornata sulla Terra per testare le capacità di rientro atmosferico per la missione Chang’e 5 del 2020. Chang’e 5-T1 trasportava anche un payload secondario di strumenti scientifici nello stadio superiore del razzo Long March per conto della società lussemburghese LuxSpace.

Tra le persone che hanno stabilito il collegamento con la Cina figura Bill Gray, il manager del Project Pluto, che fornisce software astronomici, sia commerciali che gratuiti, ad astronomi dilettanti e professionisti.

Non c’è davvero alcuna buona ragione a questo punto per pensare che l’oggetto sia qualcosa di diverso dal booster Chang’e 5-T1,” ha dichiarato Gray a Inside Outer Space il mese scorso. “Chiunque affermi il contrario ha una grande quantità di prove da smentire“.

Il cratere

Lo schianto del 4 marzo sarà sostanzialmente simile agli impatti verificatisi durante il programma Apollo della NASA, quando i terzi stadi di enormi razzi Saturn V sono stati intenzionalmente diretti verso la Luna. In entrambi i casi, il “proiettile” in arrivo è più o meno un barattolo di latta, ha spiegato Jeffrey Plescia, uno scienziato planetario presso l’Applied Physics Laboratory della Johns Hopkins University nel Maryland.
Il risultato è che gran parte dell’energia va a frantumare l’oggetto piuttosto che a scavare il cratere,” ha spiegato Plescia a Inside Outer Space.

I terzi stadi dei Saturn V hanno creato crateri meno profondi di quelli naturali e hanno una forma asimmetrica, correlata per la maggior parte al basso angolo di impatto, ha aggiunto Plescia. “E’ sempre bene conoscere i parametri dell’oggetto per comprendere meglio il processo di craterizzazione,” ha affermato l’esperto

Plescia ha osservato che la profondità del cratere e altre caratteristiche dell’evento di impatto saranno misurate in modo più affidabile nel caso dello schianto del 4 marzo, poiché le immagini pre-impatto sono già state acquisite dal potente sistema di telecamere di LRO.

L’unica incertezza al momento è l’orientamento del booster rispetto alla traiettoria. Sta girando, ma non è chiaro se stia girando in modalità girarrosto o stia rotolando,” ha detto Plescia. “Spero che i cinesi lo sappiano davvero e siano disponibili” a condividere informazioni.

La vernice rivela l’identità dell’oggetto

Vishnu Reddy e i suoi studenti ricercatori dell’Università dell’Arizona a Tucson, hanno condotto osservazioni dettagliate.
Reddy e il suo team hanno studiato lo stadio del razzo il 7 febbraio, ottenendo uno spettro dell’oggetto: hanno utilizzato il sistema RAPTORS (Rapid Astronomical Pointing Telescopes for Optical Reflectance Spectroscopy), un telescopio in cima a un edificio nel campus dell’Università dell’Arizona.
Poi abbiamo confrontato il suo spettro con quello di un secondo stadio booster Falcon 9 di provenienza simile alla missione DSCOVR e di un booster cinese di provenienza simile alla missione Chang’e 5-T1,” ha spiegato Reddy a Inside Outer Space. Le differenze nello spettro erano principalmente dovute al tipo di vernice usata dai cinesi, ha precisato il team.

Entrambi questi booster erano in orbita terrestre e sono stati lanciati nello stesso anno del Chang’e 5-T1,” ha aggiunto Reddy. “Lo spettro dell’impattatore lunare corrisponde al booster cinese meglio del booster SpaceX. Date le prove dinamiche citate da Bill Gray, riteniamo che le nostre osservazioni spettrali siano coerenti con un’origine cinese“.

Il radar aiuterà a individuare meglio la posizione dell’impatto poiché il booster viene sballottato dalla pressione della radiazione solare,” ha detto Reddy. “Colpirà comunque il lato più lontano della Luna intorno all’area del cratere Hertzsprung, ma il punto di impatto potrebbe spostarsi di un chilometro o giù di lì in entrambi i casi“.

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