L’oligarca russo Roman Abramovich e i negoziatori ucraini hanno sofferto sintomi di sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio del mese. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. Secondo tali fonti, il sospetto attacco potrebbe essere stato commesso a Mosca da “estremisti russi che vogliono sabotare i colloqui fino alla fine della guerra“.
Fra i sintomi riscontrati dopo l’incontro a Kiev all’inizio del mese c’erano “occhi rossi, desquamazione della pelle sul viso e sulle mani”. Da allora, le loro condizioni di salute sono migliorate e non appaiono in pericolo, riporta il Wall Street Journal. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha incontrato Abramovich, non ha avuto alcun problema.
Gli esperti occidentali che stanno esaminando l’incidente ritengono che sia difficile determinare se i sintomi siano stati causati da un agente chimico o biologico, o se si sia trattato di un attacco con radiazioni elettromagnetiche.
Il consigliere della presidenza e capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak smentisce le accuse di avvelenamento dei negoziatori ucraini. Lo riporta The Kyiv Independent citando Hromadske. Si tratta di una “speculazione“, ha detto Podolyak aggiungendo che tutti i negoziatori ucraini “lavorano come al solito“.
Abramovich, passaporto russo e israeliano, era stato indicato come mediatore nella guerra tra Russia e Ucraina. Il magnate, 55 anni, è stato più volte indicato come punto di contatto tra le due parti in conflitto: sua madre è nata in Ucraina.