Il nuovissimo telescopio spaziale James Webb al centro di polemiche: Nature ha scoperto nuovi documenti sulle accuse secondo cui l’ex capo dell’Agenzia, al quale è intitolato il nuovo telescopio, sarebbe stato complice di persecuzioni e licenziamenti di dipendenti gay e lesbiche.
Dai documenti è emerso che la NASA era a conoscenza dei fatti quando aveva deciso di assegnare alla missione il nome di James Webb, a capo della NASA dal 1961 al 1968.
La polemica è iniziata lo scorso anno, quando astronomi di tutto il mondo avevano firmato una petizione per chiedere di cambiare il nome del nuovo telescopio spaziale. Secondo i firmatari, Webb era complice delle discriminazioni che in quegli anni colpivano le persone Lgbtq. In risposta, la NASA aveva affermato che non esistevano prove a sostegno delle accuse.
Nature ha ottenuto una serie di e-mail che dimostrano che, nel periodo in cui di discuteva la scelta del nome del telescopio, i vertici della NASA erano a conoscenza di un caso giudiziario avvenuto nel periodo della direzione di Webb e che aveva portato al licenziamento di un dipendente in quanto gay. La commissione era a conoscenza della vicenda (in uno scambio di e-mail il caso giudiziario viene definito “preoccupante“), ma anche del fatto che queste pratiche discriminatorie erano una consuetudine negli anni ’60, quando Webb era alla guida dell’agenzia.