La Luna piena di marzo annuncia la fine dell’inverno stasera. In realtà, ad essere precisi, la fase di plenilunio scatterà alle 8:20 di domani, venerdì 18 marzo, appena due giorni prima dell‘equinozio di primavera, ma all’occhio umano, il satellite appare pieno e molto luminoso già stasera e così sembrerà anche per la notte successiva.
La Luna di marzo ha molti nomi tradizionali, secondo l’Almanacco dell’Agricoltore, che iniziò a pubblicare i nomi dati alla Luna dai nativi americani per ogni mese dell’anno a partire dagli anni ’30. Per le tribù del nord, la Luna piena di marzo era la “Luna del Corvo”, come un riferimento agli uccelli il cui gracchiare avrebbe segnato la fine dell’inverno, o la “Luna della Crosta“, così chiamata per la crosta di neve ancora presente sul terreno alle fredde latitudini settentrionali.
Le tribù che vivevano tra gli aceri preferivano i nomi “Luna della Linfa” o “Luna dello Zucchero”, poiché l’inizio della primavera era il momento per estrarre il dolce sciroppo dagli aceri, secondo la NASA. Più a sud, le tribù dei nativi americani chiamavano la Luna piena di marzo “Luna del Verme”, poiché la neve che si scioglie spesso fa riemergere i lombrichi.
La Luna di marzo figura anche in diverse osservazioni religiose. Nel cristianesimo, la Luna è chiamata Luna quaresimale se è l’ultima Luna piena dell’inverno (che è la Luna piena di questa settimana), o Luna pasquale se è la prima Luna piena della primavera.
Nel giudaismo, la Luna piena di marzo cade verso la metà del mese ebraico di Adar. La Luna coincide con la festa di Purim (che inizia il 16 marzo al tramonto e termina il 17 marzo al tramonto), una festa che commemora la salvezza del popolo ebraico da un decreto reale di morte intorno al IV secolo a.C., secondo la NASA. Nell’induismo, la Luna di marzo cade durante il mese di Phalguna, in corrispondenza della festa di Holi, una celebrazione della vittoria del bene sul male, e dell’inizio della primavera.