Un’altra CME si sta dirigendo verso la Terra: possibili tempeste geomagnetiche classe G1 e aurore il 23 marzo

Un'espulsione di massa coronale sfiorerà la Terra per la terza volta nell'ultima settimana
MeteoWeb

Un’altra espulsione di massa coronale (CME) si sta dirigendo verso la Terra, ma potrebbe mancare il bersaglio. Un “colpo di striscio” è possibile durante le ultime ore del 23 marzo, secondo i previsori della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).
Una CME, quindi, sfiorerà la Terra per la terza volta nell’ultima settimana.
Anche un colpo indiretto può produrre luminose aurore artiche. Lo scenario migliore per gli appassionati potrebbe essere una tempesta geomagnetica classe G1 (di livello debole, su una scala che va da 1 a 5, ma comunque in grado di interferire nelle comunicazioni radio).

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Credit SWPC NOAA

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Il massimo solare del Ciclo Solare 25

Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

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