“Occorre fare subito”. È il messaggio chiaro e urgente che emerge dalle parole del Premier Mario Draghi, del Presidente spagnolo, Pedro Sanchez, del Primo Ministro portoghese, Antonio Costa e del Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis (in video collegamento causa Covid), per richiedere l’intervento dell’Europa gia’ la prossima settimana per dare una risposta comune alle molteplici ripercussioni della crisi ucraina, in particolare per quanto riguarda l’energia.
“Una gestione comune del mercato dell’energia conviene a tutti“, è la premessa dei Primi Ministri al termine del vertice a Villa Madama, dove era assente la Francia che, anche in qualita’ di presidente di turno del Consiglio Ue, sara’ un’interlocutrice costante, al pari della Germania che ha la presidenza del G7. “Stoccaggi comuni” a protezione dei singoli Stati membri “in caso di shock isolati“, perche’ “acquisti comuni ci permettono di avere un peso negoziale migliore nei confronti dei fornitori“, ha detto Draghi. La “sfida” piu’ importante e’ quella sull’energia, “ci vuole coraggio” per “sostenere il potere di acquisto delle famiglie e le imprese, sostenere il tessuto produttivo, proteggere la ripresa“.
Da qui l’esigenza di un ‘Recovery’ di guerra, di una mossa sulla falsa riga di quella arrivata dall’Europa in periodo Covid. “La pandemia ha mostrato come, in questo tipo di crisi, le risposte nazionali non siano sufficienti“, afferma Draghi. Il ricordo “e’ fonte di ispirazione per continuare nella difesa del nostro progetto politico, l’Unione europea, e a stare insieme nell’emergenza della guerra”, dice Sanchez, nel giorno in cui si ricordano le vittime del Covid. L’Europa ha saputo rispondere con l’unita’ a Putin, “reagendo con determinazione all’aggressione russa“. Percio’ – dice il Presidente del Consiglio – “dobbiamo mostrare la stessa coesione e la stessa convinzione nel tutelare le nostre economie dalle conseguenze della guerra, in particolare dai rincari energetici“. Quella della diversificazione delle fonti di gas naturale e della produzione di energia rinnovabile “e’ una sfida che va al di la’ della guerra”, ma l’Europa deve mettere in campo fin da ora ogni misura possibile perché le spese per difesa, politica energetica, salvaguardia dell’ambiente “sono troppo grandi per qualsiasi bilancio nazionale”.
Servono “risposte davvero europee” e il vertice di Villa Madama e’ il modo per “spingere la Commissione Europea e gli altri Paesi membri ad adottare misure incisive“. Dunque “un fronte comune” per fronteggiare l’ascesa dei prezzi dell’energia e presentare “proposte concrete“.
A questo proposito, oggi e’ previsto in Consiglio dei Ministri il decreto per tagliare i prezzi dei carburanti, calmierare e rateizzare le bollette energetiche e nei prossimi giorni arrivera’ un Dpcm ad hoc per i rifugiati.
“Nel vertice di oggi abbiamo confermato una piena convergenza anche sul ruolo della Bussola Strategica, come contributo al percorso verso una difesa europea”, ha detto Draghi. “La guerra in Ucraina ha dimostrato come questo sia un obiettivo necessario e urgente, in piena complementarita’ con la NATO“. Se c’e’ una lezione che la guerra di Putin in Ucraina ha ricordato all’Europa, secondo il Presidente spagnolo Sanchez, e’ che “la pace si difende”. “Solo un’Europa forte puo’ sostenere l’Ucraina e garantire la pace rafforzando gli investimenti in sicurezza e in difesa“, ha rimarcato il Primo Ministro portoghese, Costa. Oggi non a caso Draghi ha voluto sottolineare la presenza del presidente degli Stati Uniti Biden al Consiglio dell’Unione europea, e’ un “segnale straordinario che la sicurezza e’ si’ europea, ma anche sicurezza transatlantica”.