Ancora fuochi d’artificio sul Sole: “aurore incredibili” dopo l’impatto della CME “cannibale”

Come previsto, una CME "cannibale" ha colpito il campo magnetico terrestre: l'impatto ha generato una tempesta geomagnetica
MeteoWeb

La macchia solare attiva AR2975 ha prodotto un altro fortissimo brillamento solare.
Il flare, quasi classe X (M9.6) ha raggiunto il picco alle 20:35 ora italiana del 31 marzo. Le emissioni radio solari di tipo II registrate dalla US Air Force suggeriscono che un’espulsione di massa coronale (CME) è emersa dal sito dell’esplosione viaggiando a una velocità superiore a 1600 km/s. Raggiungerà la Terra? Saranno gli aggiornamenti forniti dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) nelle prossime ore a rispondere a questa domanda.

flare quasi x

Nel frattempo, come ampiamente previsto, una CMEcannibale” ha colpito il campo magnetico terrestre il 31 marzo alle 04:10 ora italiana. L’impatto ha generato una tempesta geomagnetica classe G1, più debole della tempesta G3 prevista, ma comunque tale da innescare aurore in più Stati settentrionali degli USA.

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Credit SWPC NOAA
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Credit SWPC NOAA

Ieri sera abbiamo visto delle aurore incredibili nel North Dakota“, ha riferito Elon Gane che ha scattato questa foto dalla riva del lago Darling:

Credit Elon Gane

All’apice della tempesta, durata 6 ore, le aurore sono scese fino al Nebraska e al Colorado.
Se la tempesta avesse raggiunto l’intensità G3, ritenuta possibile, le aurore sarebbero state visibili in quasi tutti gli Stati USA.

Infine, un aggiornamento sul potente brillamento solare classe X1: ha prodotto una CME con una componente apparentemente diretta verso la Terra, ma gli analisti della NOAA ritengono che potrebbe essere un “fiasco”: “La CME associata al bagliore X1 è stata modellata ed è improbabile che abbia impatti significativi sulla Terra,” hanno spiegato. Tuttavia, gli skywatcher sono in allerta per il 2 aprile, quando la CME in arrivo potrebbe sfidare le aspettative.

brillamento x

Che cos’è una CME “cannibale

Le CME cannibali sono veloci espulsioni di massa coronale che spazzano via le CME più lente di fronte a loro (click qui per l’approfondimento della NASA in merito). Il miscuglio così creato contiene campi magnetici aggrovigliati e plasmi compressi che possono innescare forti tempeste geomagnetiche.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.

Il massimo del Ciclo Solare 25

Il Sole si sta avvicinando a un periodo noto come massimo solare, la parte più attiva del suo ciclo di 11 anni. Durante il massimo, il campo magnetico del Sole, che genera le espulsioni di massa coronale e altre condizioni meteorologiche solari, è al suo massimo, provocando tempeste sempre più forti.
Si prevede che l’attività solare aumenterà gradualmente fino a luglio 2025, a quel punto rallenterà e si avvicinerà a un nuovo minimo solare, secondo la NASA.

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