Epatite acuta nei bambini, la valutazione dell’ECDC: “adenovirus causa più probabile”

Secondo i dati aggiornati a mercoledì 27 aprile, sono circa 55 i casi di epatite acuta ad eziologia sconosciuta tra bambini precedentemente sani in Europa
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L’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha rilasciato oggi la sua valutazione rapida del rischio sui casi di epatite acuta ad eziologia sconosciuta che si stanno registrando tra i bambini in Europa. Secondo i dati aggiornati a mercoledì 27 aprile, sono circa 55 i casi tra bambini precedentemente sani segnalati da Paesi dell’Unione europea/Spazio economico europeo, Italia compresa. Fra i Paesi che hanno fatto segnalazioni ci sono, oltre al nostro Paese, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Romania, Spagna.

L’incidenza nell’Ue/See è molto bassa. Poiché l’agente eziologico dei casi di epatite acuta segnalati rimane sconosciuto e sotto indagine, il rischio per la popolazione pediatrica europea non può attualmente essere valutato con precisione“, è la conclusione dell’ente Ue.

L’ipotesi corrente è che un’infezione o una coinfezione da adenovirus sia la causa più probabile. Si stanno comunque indagando anche altri fattori, che non possono ancora essere esclusi“, ha evidenziato l’ECDC. “La priorità è determinare la causa, la patogenesi della malattia e i fattori di rischio per la gravità dei casi di epatite acuta nei bambini”.

L’attuale ipotesi principale è che un cofattore che colpisce i bambini piccoli con un’infezione da adenovirus, che sarebbe lieve in circostanze normali, scateni un’infezione più grave o un danno epatico immuno-mediato. Altre eziologie (es. altri agenti infettivi o tossici) sono ancora oggetto di studio e non sono state escluse ma sono considerate meno plausibili. Anche la patogenesi della malattia e le vie di trasmissione sono ancora sconosciute. La malattia è piuttosto rara e le prove sulla trasmissione da uomo a uomo rimangono poco chiare; i casi nell’Ue/See sono sporadici con una tendenza poco chiara. Di conseguenza, il rischio per la popolazione pediatrica europea non può essere valutato con precisione“, afferma l’ECDC. “Tuttavia, considerando i casi segnalati di insufficienza epatica acuta, con alcuni casi che richiedono il trapianto di fegato, il potenziale impatto per la popolazione pediatrica colpita è considerato elevato. L’accesso a servizi di terapia intensiva pediatrica altamente specializzati e servizi di trapianto può avere un ulteriore impatto sui risultati. Considerando l’eziologia sconosciuta, la popolazione pediatrica colpita e il potenziale esito grave, questo costituisce attualmente un evento preoccupante per la salute pubblica“, si legge nella relazione dell’ECDC.

L’allerta è scattata dopo la segnalazione iniziale del 5 aprile di un aumento di casi da parte del Regno Unito. Casi sporadici sono stati segnalati da altri Paesi del mondo, come Stati Uniti, Canada, Israele e Giappone. Intanto anche il Portogallo ha registrato un possibile caso di epatite acuta pediatrica, secondo quanto riporta il sito del settimanale Expresso. Si tratta di un bambino di tre anni, ricoverato nell’ospedale Sao Joao di Porto. Al momento i medici sono in attesa dei risultati delle analisi necessarie per confermare il caso.

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