Spazio: la NASA estende 8 missioni di esplorazione planetaria

Tra le missioni estese anche InSight, MRO, Mars Odyssey e Curiosity, tutte fondamentali per ampliare la nostra comprensione del Pianeta Rosso
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A seguito di valutazione approfondita, la NASA ha esteso le missioni scientifiche planetarie di 8 dei suoi veicoli spaziali, riconoscendo la loro produttività scientifica e il potenziale di approfondire la nostra conoscenza e comprensione del Sistema Solare e oltre.

Le missioni – Mars Odyssey, Mars Reconnaissance Orbiter, MAVEN, Mars Science Laboratory (Curiosity), InSight, Lunar Reconnaissance Orbiter, OSIRISREx e New Horizons – sono state selezionate per la prosecuzione, supponendo che i veicoli continuino a funzionare. La maggior parte delle missioni sarà estesa per 3 anni, mentre OSIRIS-REx continuerà a operare per 9 anni per raggiungere una nuova destinazione, e InSight continuerà fino alla fine del 2022, a meno che l’energia elettrica del veicolo spaziale non consenta operazioni più lunghe.

Ogni proposta di estensione di missione è stata esaminata da un gruppo di esperti indipendenti provenienti dal mondo accademico, dall’industria e dalla NASA. In totale, più di 50 revisori hanno valutato il ritorno scientifico delle rispettive proposte. Due presidenti di revisione indipendenti hanno supervisionato il processo e, sulla base delle valutazioni del panel, hanno certificato che queste 8 missioni scientifiche hanno un potenziale sostanziale per nuove scoperte e per affrontare nuove interessanti domande scientifiche.

Oltre a fornire importanti vantaggi programmatici alla NASA, molte di queste missioni promettono vantaggi scientifici multidivisionali in tutta la Science Mission Directorate (SMD) della NASA, incluso il loro utilizzo come ritrasmettitori di dati per lander e rover di superficie di Marte, nonché per supportare altre iniziative della NASA come Commercial Servizi di carico lunare (CLPS).

Le estensioni delle missioni offrono l’opportunità di sfruttare i grandi investimenti della NASA nell’esplorazione, consentendo il proseguimento delle operazioni scientifiche a un costo molto inferiore rispetto allo sviluppo di una nuova missione,” ha affermato Lori Glaze, direttore della Planetary Science Division della NASA.

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