Le comunità minoritarie negli Stati Uniti sperimentano spesso esposizioni all’inquinamento atmosferico superiori alla media. Tuttavia, il contributo relativo dei pregiudizi istituzionali a queste disparità può essere difficile da distinguere da altri fattori. Nel corso di uno studio pubblicato su Nature, un gruppo di ricercatori ha utilizzato il lockdown, anche economico, associato agli ordini di chiusura dovuti al Covid-19 del 2020, per stimare in modo causale l’esposizione all’inquinamento e le disparità causate dall’economia in California.
Utilizzando reti di monitoraggio a terra pubbliche e di citizen science
per il particolato respirabile, insieme alle registrazioni satellitari di biossido di azoto, “dimostriamo che si è prodotta la riduzione sproporzionata dell’inquinamento atmosferico per le comunità non bianche (soprattutto ispaniche e asiatiche) e a basso reddito – raccontano i ricercatori guidati da Richard Bluhm -. Dimostriamo che questi effetti razziali ed etnici non possono essere spiegati da modelli meteorologici, geografici, di reddito o di economia locale, o comunque da un’attività misurata dai cambiamenti locali della mobilità. Sono invece spinti dall’attività economica regionale, che produce localmente danni per benefici economici diffusi”.
Questo studio fornisce quindi prove indirette, ma sostanziali, di sistemici polarizzazioni razziali ed etnici nella generazione e nel controllo dell’inquinamento dalla parte dell’economia più colpita nel primo periodo della pandemia.