Covid, Bassetti: “protezioni ormai inutili, il sistema è andato in tilt”

L'infettivologo bassetti: "il nostro sistema è andato in tilt, è come un flipper impazzito. Così non ne usciamo"
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È l’ennesima dimostrazione che i provvedimenti riguardanti l’ambito sanitario, oggi, in Italia, non vengono presi dagli esperti e dai medici, ma dalla politica. Di questo passo, per superare le limitazioni che ci ha imposto il COVID, ci vorranno dieci anni. Altro che ritorno alla normalità“: è quanto ha dichiarato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, in un’intervista a “Libero”, commentando le diposizioni sull’utilizzo delle mascherine sul posto di lavoro. Secondo l’infettivologo, “il nostro sistema è andato in tilt, è come un flipper impazzito. Così non ne usciamo“. “È il solito pasticcio. Un esempio banalissimo, però terra-terra. Prenda uno che di mestiere aggiusta caldaie. È un lavoro importantissimo. Magari gli capita di andare in una casa privata e allora si copre la faccia con una Ffp2. Ma, subito dopo, ha una chiamata urgente in una scuola dove non è obbligato a indossarla. Qual è la ragione di tutto questo? Non si ottiene proprio niente, adesso, a maggio del 2022, a proseguire con l’obbligo delle mascherine nei luoghi di lavoro privati. E le dirò di più: se avremo qualche conseguenza sarà in negativo. A continuare su questa linea il rischio è che questi strumenti di protezione individuale verranno visti come un qualcosa di vessatorio. In poche parole li stiamo svilendo. Senza contare che la gente perderà fiducia nelle istituzioni sanitarie“. “Quando la bella stagione finirà e, forse, avremmo bisogno di dover fare una dose di vaccino in più o di mettere in campo altre misure per contrastare il virus, la maggior parte degli italiani potrà pensare: ‘Ancora? Ma come, ci hanno costretto a mettere le mascherine quando neanche serviva e ora cosa è cambiato?’. Lo vogliono capire, una volta per tutte, i nostri politici, che a continuare a battere il tamburo su questa tiritera eccessivamente precauzionista non sarà solo la nostra salute psichica a pagarne il conto ma anche l’economia nazionale”.

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