Gonfiore e cattiva digestione: ecco come combatterli con gli alimenti antinfiammatori

I "trucchi" per digerire bene riducendo i livelli di infiammazione del nostro organismo. I consigli della dott.ssa Maria Antonietta Labrozzi
MeteoWeb

Come ridurre il livello di infiammazione del nostro organismo e scongiurare gonfiore e cattiva digestione? Ci sono alimenti che possono aiutarci a ridurre o evitare questi sintomi? “Se si vuole abbassare lo stato di infiammazione del nostro organismo, causa di intolleranze, gonfiore e cattiva digestione, occorre prestare particolare attenzione a ciò che mangiamo, a quando lo mangiamo e a come lo ingeriamo,” spiega a MeteoWeb la dott.ssa Maria Antonietta Labrozzi, farmacista, esperta in nutrizione clinica che, da svariati anni, si occupa di problemi gastrointestinali di natura non patologica e intolleranze alimentari. “Sgranocchiare prima dei pasti degli ortaggi crudi come i finocchi, i ravanelli o il sedano, è utilissimo per attivare gli enzimi, favorire una buona digestione e arginare le intolleranze o sensibilità alimentari,” prosegue l’esperta.
La strategia vincente per abbassare il livello di infiammazione del nostro organismo e permettere una digestione rapida e leggera, è “aggiungere alla nostra alimentazione, o meglio, mangiare prima dei pasti, ortaggi crudi ed alcuni tipi di frutta“. Nello specifico, la dott.ssa Labrozzi cita, “oltre ai finocchi o ai ravanelli, anche i kiwi, l’ananas, le mele, le fragole, i mirtilli, la papaia, che, contenendo sia sostanze antinfiammatorie che enzimi, indispensabili per la digestione, consentono un miglior assorbimento dei fattori nutrienti. Gli enzimi, infatti, sono dei veri e propri “spezzettatori” e svolgono il ruolo essenziale, per esempio, di ridurre una bistecca in aminoacidi“.
Molti studi sperimentali “hanno dimostrato che i componenti di cibi o bevande possono avere effetti antinfiammatori, come conferma anche il dottor Frank Hu, professore di nutrizione ed epidemiologia presso il Dipartimento di nutrizione presso la Harvard School of Public Health“.

La carenza di enzimi digestivi, evidenzia la dott.ssa Labrozzi, “è considerata tra le principali cause delle intolleranze alimentari e del conseguente stato di infiammazione del nostro corpo. Se nell’organismo manca la quantità giusta di enzimi digestivi, il nostro metabolismo ne risente e si iniziano ad avvertire fastidiosi e a volte invalidanti disturbi legati a una cattiva digestione come gonfiore, pesantezza di stomaco, reflusso ed acidità“.

Inoltre, secondo l’esperta, “è importante sottolineare che la sola alimentazione delle volte non è sufficiente per favorire il corretto processo digestivo. In alcuni casi è bene avvalersi anche di specifici integratori nutraceutici attivi, necessari per ritrovare il naturale equilibrio gastrointestinale. Sul mercato sono disponibili moltissimi integratori però non tutti riescono a soddisfare le necessità delle persone poiché non sono tarati sulle esigenze individuali. Integratori alimentari a base di Glutammina e Boswellia, ad esempio, possono essere molto utili. La Boswellia viene utilizzata come rimedio delle patologie infiammatorie croniche a patogenesi immunologica o allergica mentre, la Glutammina, si comporta da ‘cerotto dell’intestino’, aiutandolo nella riparazione della mucosa intestinale. A volte poi, è necessario integrare gli enzimi dall’esterno, dopo avere individuato quali di essi sono prodotti in maniera insufficiente. Ma è bene affidarsi alle mani di un esperto ed evitare, tassativamente, l’automedicazione. Il ‘fai da te” può essere controproducente,” sottolinea l’esperta in nutrizione clinica. “Prima di qualsiasi intervento bisogna analizzare se una persona è in una condizione di infiammazione e per ristabilire il suo benessere gastro-intestinale, si deve intervenire con un preciso programma alimentare, coadiuvato da integratori naturali specifici,” conclude la dott.ssa Labrozzi.

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