Coronavirus, i DATI del monitoraggio settimanale: l’incidenza scende a 559, RT stabile a 0,96

Coronavirus: i dati dell'ultimo monitoraggio della Cabina di Regia ISS-Ministero della Salute
MeteoWeb

In calo l’incidenza settimanale in Italia e sostanzialmente stabile l’indice RT: è quanto emerge dai dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia, diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità.

Ecco i dati principali:

  • Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale: 559 ogni 100.000 abitanti (29/04/2022 -05/05/2022) vs 699 ogni 100.000 abitanti (22/04/2022 -28/04/2022).
  • Nel periodo 13 – 26 aprile 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,85– 1,07), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente: Rt=0,91 (0,88-0,94) al 26/04/2022 vs Rt=0,93 (0,90-0,96) al 19/4/2022.
  • Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 5 maggio) vs il al 3,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 14,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 05 maggio)   vs il 15,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 28 aprile)
  • Nessuna Regione/PA è classificata a rischio Alto. Tre Regioni/PPAA sono classificate a rischio Moderato; le restanti Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso secondo il DM del 30 aprile 2020
  • Nove Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Una Regione/PA riporta molteplici allerte di resilienza
  • La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile (12% vs 12% la scorsa settimana). Anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi rimane sostanzialmente stabile (42% vs 40%), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (46% vs 47%).
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