Epatiti nei bambini: al Bambino Gesù “nessun nuovo caso, forse fenomeno autolimitato”

Da settimane non si segnalano casi di epatiti nei bambini, rispetto ai sei già dichiarati: "potremmo immaginare che sia stato un episodio acuto autolimitato"
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Sui casi di epatite acuta di origine sconosciuta, “dal Regno Unito non arrivano informazioni diverse da quelle che sono giunte settimane fa, immagino che su altri casi stiano pubblicando i dati. Da noi la situazione non si è inasprita e non abbiamo avuto aumenti rispetto ai 6 bambini assistiti fino ad oggi. Quindi non c’è stato aumento e anche il piccolo paziente arrivato da Bergamo, che aveva una situazione clinica più grave da dover subire un trapianto di fegato, è migliorato e viene seguito. Agiamo sempre con grande prudenza, è che non sappiamo se ci sarà una ripresa. Potremmo anche immaginare che sia stato un episodio acuto autolimitato“. E’ quanto racconta all’Adnkronos Salute Giuseppe Maggiore, responsabile dell’Unità operativa di Epatogastroenterologia e Nutrizione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, facendo il punto della situazione. Sulla possibilità che l’adenovirus F41 sia uno dei principali indiziati dietro questi casi di epatite acuta, “potrebbe essere, ma in alcuni casi. Ovvero dove è stato trovato nel sangue, mentre esserlo può molto meno quando è stato intercettato nelle feci dove è anche presente in soggetti sani – puntualizza Maggiore – Inoltre l’adenovirus raramente e solo presente in soggetti immunodepressi può causare epatiti acute“. Di una mutazione più ‘attiva’ dell’adenovirus frutto dei 2 anni di pandemia Covid e bambini meno esposti per via del lockdown, “non abbiamo contezza – precisa lo specialista – che questo tipo di virus possa osare in un tempo così breve un numero di casi così gravi“.

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