Il lago di Urmia, nell’Iran nordoccidentale, è uno dei più grandi laghi ipersalini (estremamente salati) del mondo. È stato dichiarato Zona Umida di Importanza Internazionale e Riserva della Biosfera dall’UNESCO. Il lago poco profondo ha raggiunto la sua massima espansione alla fine degli anni ’90, quando si estendeva per quasi 140 chilometri di lunghezza e 50 chilometri di larghezza e il suo volume superava i 30 miliardi di metri cubi. Ma un periodo di siccità di 5 anni iniziato nel 1998 è stato accompagnato da una crescente deviazione dell’acqua per l’irrigazione. Oltre a questo, le dighe hanno bloccato l’afflusso dei fiumi, le precipitazioni sono diminuite e l’aumento delle temperature ha portato una maggiore evaporazione.
Nel 2013, il volume del lago di Urmia era sceso di un fattore 60, a 500 milioni di metri cubi, esponendo le saline che hanno alimentato tempeste di sabbia piene di sale. Alla fine del 2017, il lago si era ridotto al 10% delle sue dimensioni precedenti (e ad 1/60 del volume d’acqua) a causa della persistente siccità generale in Iran e delle altre cause già elencate. Questo periodo di siccità è stato interrotto nel 2019 e il lago si sta ora riempiendo di nuovo. Il recupero del lago è proseguito nel 2020 a causa delle precipitazioni sopra la media e degli interventi del Programma di Ripristino del Lago di Urmia (URLP).
Ma questo recupero potrebbe essere breve. Il maggior livello dell’acqua sembra essere quasi interamente il risultato di alcuni anni di piogge insolitamente forti, secondo uno studio recente, ma quel pattern sta già lasciando il posto a condizioni più asciutte. Inoltre, non è chiaro se l’ULRP possa riparare i danni già causati dalla riduzione del lago. Il progetto mira ad aumentare i livelli del lago di Urmia di altri 3 metri, il che, secondo i pianificatori, ridurrebbe la salinità del lago dal suo attuale stato supersaturo – circa 350 grammi di sale per litro d’acqua – tra 240 e 285 grammi per litro. A quel livello, i gamberi di salamoia, ora presenti in numero incredibilmente basso nel lago, potrebbero tornare a densità sufficientemente elevate per nutrire i fenicotteri e altri animali selvatici, sperano i gestori dell’ULRP. I recenti avvistamenti di fenicotteri, tuttavia, suggeriscono che gli uccelli possono sopravvivere anche con altre creature.
Ma alcuni esperti dubitano che il livello target del lago sarà sufficiente per diluire i depositi di sale spessi un metro, accumulati quando le fasce ora sommerse del fondo del lago si sono prosciugate diversi anni fa.
In questo timelapse, realizzato con dati da Google, Landsat e Copernicus, è possibile osservare la drammatica riduzione del livello del lago nel corso degli anni.