Le ostriche, il suono dei gamberetti e la barriera corallina

Un nuovo studio, in cui è stato riprodotto il crepitio dei gamberetti pistola, apre la possibilità di riprodurre suoni marini per attirare le ostriche nei progetti di ripristino della barriera corallina
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Le ostriche possono “sentire” e nuotare verso i suoni attraenti del mare. In uno studio, pubblicato su Journal of Applied Ecology, è stato riprodotto il crepitio dei gamberetti pistola, che indica una barriera corallina sana, alle piccole ostriche usando casse subacquee, il che ha rivelato che le ostriche nuotano verso il suono. Ciò apre la possibilità di riprodurre suoni marini per attirare le ostriche nei progetti di ripristino della barriera corallina, accelerandone il recupero.

Sottomarini e gamberetti

La storia sull’uso dei suoni del mare inizia nella Seconda Guerra Mondiale, quando i sottomarini statunitensi rilevarono un misterioso crepitio sul sonar. In un primo momento, avevano temuto l’interferenza da parte del nemico, mentre altre ipotesi erano che il crepitio fosse stato creato dai teredini (un tipo di mollusco), dalle vongole o dai ciottoli che rotolavano sul fondo del mare. Ma il vero colpevole erano i gamberi pistola.

I gamberi pistola usano i loro grandi artigli a scatto per sparare rapidamente un getto d’acqua per stordire la preda. Questo scatto è così rapido che crea un lampo di luce caldo quasi quanto il Sole e genera un forte suono schioccante che può superare i 210 decibel, più forte di un concerto rock! Quando i gamberi pistola si aggregano, come fanno sulle barriere coralline sane, il loro intenso schiocco suona come il bacon che scoppietta su una padella.

Una volta compresa la fonte del suono, i sottomarini alleati usarono il coro scoppiettante delle barriere coralline sane per mascherare acusticamente la loro posizione al nemico. Oggi molti snorkelisti e sub avranno familiarità con questo crepitio.

Ostriche

Le piccole ostriche non hanno orecchie, ma lo studio ha scoperto che possono ancora percepire il crepitio dei gamberetti pistola e nuotare verso di essi. Nuotano usando peli fini chiamati ciglia che fungono da pagaie, permettendo loro di muoversi non solo su e giù nella colonna d’acqua, ma anche da un lato all’altro. Questa scoperta svela che le piccole ostriche hanno più controllo su dove vanno nell’oceano di quanto si pensasse in precedenza.

Per condurre lo studio, i ricercatori hanno costruito casse subacquee a prezzi accessibili con gli ingegneri di AusOcean, organizzazione ambientale senza scopo di lucro, per trasmettere il crepitio dei gamberetti pistola nell’oceano. Quando queste casse sono state utilizzate in luoghi con poco rumore di fondo, i ricercatori hanno attirato un numero elevato di ostriche. Al contrario, i luoghi con alti livelli di rumore di fondo causato dall’uomo hanno reso il suono dalle casse più difficile da sentire e il risultato è stato un minor numero di ostriche attirate.

Suono e animali

Proprio come la musica può ridurre la depressione e aumentare l’umore degli esseri umani, i suoni possono cambiare il comportamento di una varietà di animali. In particolare, per gli animali marini, il suono è un utile segnale sensoriale (più di quelli visivi e chimici) nella loro vita quotidiana, perché viaggia molto sott’acqua. Il suono può essere ascoltato dagli animali da lontano e fungere da faro da seguire.

Tuttavia, i suoni prodotti dagli animali marini, come i gamberetti pistola, stanno svanendo a causa della perdita dell’habitat e del cambiamento climatico. Allo stesso tempo, il rumore oceanico causato dall’uomo è in aumento, causato da attività come la navigazione e il sonar. Ciò significa che animali come l’ostrica si stanno perdendo in mare, non sapendo dove trovare habitat sani in cui stabilirsi e vivere.

L’uso della tecnologia acustica per trasmettere la “musica oceanica” sotto forma di crepitio dei gamberetti pistola offre l’opportunità di guidare gli animali fino alle coste dove i ricercatori stanno cercando di ripristinare habitat sani. La tecnologia del suono offre un modo relativamente economico per accelerare il recupero degli habitat delle barriere di ostriche. Questo permetterebbe di sperimentare prima i benefici forniti dalle barriere coralline.

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