Peste suina, Coldiretti: “bene Costa sull’abbattimento dei cinghiali”

Per “fronteggiare l'epidemia di peste suina è "fondamentale ridurre l'eccessiva presenza di cinghiali sul territorio" e “valutare il prolungamento dell'attività venatoria, per ridurne sensibilmente il numero”
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Occorre intervenire con decisione per il contenimento della popolazione dei cinghiali che senza freni si sono moltiplicati a dismisura ed hanno invaso città e campagne con ben 2,3 milioni di esemplari su tutto il territorio nazionale che provocano danni ed incidenti con morti e feriti ma rappresentano anche un pericoloso veicolo per la peste suina”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento al tweet del sottosegretario alla Salute Andrea Costa sul fatto che per “fronteggiare l’epidemia di peste suina è “fondamentale ridurre l’eccessiva presenza di cinghiali sul territorio” e “valutare il prolungamento dell’attività venatoria, per ridurne sensibilmente il numero” a tutela di agricoltori ed allevatori. Non è infatti più  tollerabile l’immobilismo delle Istituzioni di fronte all’estendersi dell’emergenza che – sottolinea Prandini –mette a rischio il settore della norcineria nazionale che è una di punta dell’agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi. Non c’è consapevolezza – denuncia Prandini – del momento drammatico che stanno vivendo gli allevatori con compensi riconosciuti che sono inferiori ai costi sostenuti per gli aumenti energetiche e dell’alimentazione degli animali. Chiediamo – conclude Prandini – l’intervento delle autorità competenti per contrastare le pratiche sleali e fermare le speculazioni”

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