Una grossa esplosione s’è verificata sullo Stromboli, vulcano delle isole Eolie, nel cuore del pomeriggio intorno alle 16:45. L’esplosione ha provocato un’enorme nube di fumo e cenere dal vulcano: grande paura nella frazione di Ginostra, già gravemente colpita da un analogo episodio verificatosi il 3 luglio 2019. Anche oggi come allora, dopo l’esplosione, diversi incendi sono scoppiati sia a Stromboli che sulla frazione di Ginostra. Per domare le fiamme è tempestivamente intervenuto un Canadair. Nella fotogallery scorrevole a corredo dell’articolo le prime immagini dell’evento di oggi pomeriggio.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che “le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 14:43 UTC, una sequenza di esplosioni di intensità maggiore rispetto all’ordinario da varie bocche dell’area centro-meridionale della terrazza craterica. L’attività ha prodotto una significativa emissione di materiale piroclastico grossolano che ha ricoperto abbondantemente la terrazza craterica e ha raggiunto anche Pizzo; la nube di cenere prodotta si è diretta verso i quadranti meridionali”. Attualmente sul cratere la scalata è autorizzata fino a 400 metri d’altezza.
AGGIORNAMENTO
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che “le reti di monitoraggio hanno registrato alle ore 18:35, il rientro dei parametri alla normale attività”.
“Le immagini delle telecamere del sistema di videosorveglianza hanno mostrato che la sequenza esplosiva di intensità maggiore precedentemente comunicata è iniziata da una delle bocche del settore CS1 dell’area craterica centro-sud ed è stata seguita da almeno altre cinque esplosioni sempre dal settore CS1, di intensità minore per l’altezza e la dispersione dei prodotti grossolani. Questi ultimi hanno ricoperto la terrazza craterica, sono ricaduti anche a Pizzo, e solo in minor misura sulla Sciara del Fuoco. Il materiale fine prodotto durante la sequenza è stato disperso in direzione sud-est.
Dal punto di vista sismico, la sequenza esplosiva, che non è stata anticipata da variazioni significative nei valori d’ampiezza del tremore vulcanico e nell’ampiezza e frequenza di accadimento degli eventi VLP, è risultata visibile a tutte le stazioni sismiche di Stromboli con una successione di numerosi transienti sismici a bassa frequenza. Il primo evento, di ampiezza moderata, registrato alle ore 14:42 UTC, è stato seguito nei tre minuti successivi da circa una decina di altri eventi, di cui il più energetico alle 14:43 UTC. Successivamente alla sequenza di eventi, per circa 10 minuti l’ampiezza del tremore vulcanico si è mantenuta più alta rispetto ai valori registrati prima dell’attività esplosiva. Attualmente, l’ampiezza media del tremore vulcanico, l’ampiezza ed il tasso di accadimento degli eventi VLP presentano valori nella norma.
L’analisi del segnale clinometrico della stazione di Timpone del Fuoco mostra un transiente di circa 0.2 microradianti durante la sequenza esplosiva, ed è preceduto da un graduale cambio di trend della componente circa N-S di circa 0.2 microradianti, che tende a rientrare successivamente la fase esplosiva. La rete GNSS non ha registrato variazioni significative in occasione dell’attività esplosiva. Si segnala tuttavia che a partire dalle 11:30 UTC le stazioni di Punta Lena e Timpone del Fuoco registrano uno spostamento verso S-SO di circa 2 cm che rientra intorno alle 13:30 UTC.
Conclusosi il fenomeno, si registra il rientro dei parametri sui livelli ordinari”, conclude l’INGV.