Le “voci” dei buchi neri: la NASA trasforma i dati in suoni | VIDEO

La NASA ha trasformato i dati relativi a due buchi neri in suoni
MeteoWeb

Solo pochi giorni prima dell’annuncio della collaborazione EHT relativo a Sagittarius A*, il buco nero della Via Lattea, la NASA ha creato le “voci” di due buchi neri: quello al centro dell’ammasso di galassie di Perseo e quello della galassia Messier 87 (M87), il primo a essere stato fotografato, nel 2019.

I ricercatori sono riusciti a trasformare in suoni i dati, raccolti sia da telescopi spaziali sia terrestri, relativi alle onde di pressione emesse e alla radiazione luminosa, portandoli anche a frequenze udibili dall’uomo.

Il buco nero presente nell’ammasso di Perseo è stato associato alle onde sonore fin dal 2003, quando i ricercatori scoprirono che le onde di pressione emesse causavano increspature nel gas caldo delle galassie, che a loro volta producevano suoni a frequenze impossibili da percepire per l’orecchio umano. La NASA ha reso ora, per la prima volta, ascoltabili quei dati, registrati dal telescopio Chandra: le onde sonore sono state estratte in direzione radiale (dal centro verso l’esterno).

Per il buco nero della Galassia M87, invece, sono stati combinati i dati raccolti da Chandra, Hubble e dal radiotelescopio Alma dell’Osservatorio europeo meridionale. A ogni lunghezza d’onda sono stati assegnati toni diversi, in modo da creare uno sorta di sinfonia.

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