L’Ue apre al tetto al prezzo del gas ma solo “se la Russia blocca le forniture”

Nella bozza del piano RePowerEu, la Commissione europea sostiene l'introduzione di un tetto comune al prezzo del gas, ma solo nel caso di "un'interruzione improvvisa su larga scala o totale delle forniture di gas russo"
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Nel piano RePowerEu, che sara’ presentato mercoledi’ 18 maggio, viene contemplata la possibilità di introdurre un tetto al prezzo del gas in Europa per fronteggiare l’aumento dei costi degli ultimi mesi. Ma dovrà verificarsi una particolare condizione: solo se la Russia bloccherà le forniture.

Nella bozza del piano, si legge che la Commissione europea sostiene l’introduzione di un tetto comune al prezzo del gas, ma solo nel caso di “un’interruzione improvvisa su larga scala o totale delle forniture di gas russo”. Una decisione simile da parte di Mosca, infatti, porterebbe a “prezzi insopportabilmente elevati e a forniture scarse“. Il tetto al prezzo sarebbe “limitato alla durata della situazione di emergenza” e “dovrebbe essere impostato con attenzione per ridurre al minimo gli effetti negativi”.

Una possibilita’ durante l’emergenza, spiega la Commissione europea, “sarebbe quella di limitare la formazione dei prezzi fissando un tetto massimo alle borse europee del gas, ma un tale limite di prezzo puo’ in generale essere introdotto in modi diversi” e “a diversi livelli della catena del valore del gas“. Nello scenario di “grave perturbazione“, come quello innescato dall’eventuale stop alle forniture dalla Russia, il price cap “avrebbe il vantaggio di limitare gli effetti dannosi sui prezzi per i consumatori e le imprese“, evidenzia Bruxelles, avvertendo tuttavia che la misura porterebbe con se’ anche “una serie di sfide“.

L’intervento potrebbe, infatti, “richiedere il finanziamento di importi significativi” da parte dei governi per coprire la differenza tra il cap e il prezzo di mercato. Si dovrebbe poi garantire che l’introduzione del tetto “non peggiori l’accesso dell’Ue alle forniture” alternative “di gas e Gnl“, che sarebbe “vitale” nel caso di una interruzione delle forniture da parte di Mosca. Inoltre, si legge ancora nel documento, “limiterebbe automaticamente il potenziale di riduzione della domanda di gas determinata dai prezzi, con un impatto negativo sull’equilibrio tra domanda e offerta”.

Secondo la Commissione europea, i prezzi resteranno alti (comunque non ai livelli attuali) fino al 2024-2025. Tra le altre misure contenute nella bozza, ci sono il razionamento dei consumi, la solidarieta’ tra i Paesi Ue colpiti e interventi contro la speculazione. Per fronteggiare il caro-bolletta, viene proposta una proroga della tassazione degli extra-profitti e un regolamento piu’ stringente contro la volatilita’ dei prezzi in borsa, spinta dalla speculazione. “Le borse europee del gas negli ultimi tempi hanno visto spesso un’estrema volatilita’ negli scambi durante il giorno. Per affrontare i possibili effetti distorsivi sulla formazione dei prezzi dovuti a possibili mosse speculative, un’opzione sarebbe quella di rivedere i limiti applicati a questa volatilita’ a breve termine nelle loro regole di negoziazione interne“, sostiene la Commissione che ritiene inoltre “giustificate” le “misure fiscali o normative volte a rimuovere i rendimenti inframarginali di alcuni generatori di elettricita’ di carico di base creati dall’attuale situazione di crisi”. “Le entrate possono aiutare a finanziare misure mirate e temporanee a sostegno delle famiglie e delle imprese vulnerabili“, viene spiegato.

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