Uomo si lascia morire in Val di Fiemme, “aveva una cultura sconfinata”

Molina di Fiemme: identificato il corpo trovato nel bosco
MeteoWeb

Nonostante manchi ancora l’ufficialità, alcuni tatuaggi avrebbero portato all’identificazione dell’uomo trovato senza vita lo scorso 2 maggio nei boschi di Molina di Fiemme, in Trentino: si tratterebbe di Andrea Girardi, 44enne originario di Villadose (Rovigo). La svolta è arrivata nel corso dell’ultima puntata di “Chi l’ha visto?”, quando un ascoltatore ha riconosciuto i tatuaggi mandati in onda dalla trasmissione di Rai3 che aveva lanciato l’ennesimo appello per aiutare i carabinieri di Cavalese nell’identificazione del cadavere. Il corpo è stato trovato da un escursionista in una zona impervia e poco frequentata.

Secondo quanto riportano i giornali locali, l’uomo, una persona amante della storia e della natura, con una famiglia per bene e una grande cultura, con un passato nella Legione straniera francese, era solito allontanarsi da solo per lunghi periodi, senza dare notizie di sé: per questa ragione i familiari non avevano allertato le forze dell’ordine.

Quando ha deciso di andarsene da casa per l’ultima volta ha detto ai genitori che sarebbe andato in Svizzera, aveva trovato un lavoro on line. Ha comprato scarpe da trekking, ha preso uno zaino ed è partito, lasciando a casa cellulare e passaporto. Il 2 maggio i carabinieri lo hanno trovato morto in un giaciglio di fortuna senza documenti né carte di credito. L’ultimo a vederlo, a settembre 2021, è stato un residente della Val di Fiemme. Tra i suoi effetti personali è stato trovato un calendario scritto a mano, sul quale alla data del 30 luglio 2021 aveva segnato: “Inizio digiuno“. L’ultima data indicata è il 4 ottobre. In fondo al calendario, l’ultima parola: “Crematemi“.

Aveva una cultura sconfinata, parlava quattro lingue, potevi discutere di tutto con lui, di astronomia come di politica, di storia e di attualità, era sempre informato,” ha raccontato il fratello minore Riccardo al Corriere del Veneto. “Quando doveva prendere una decisione importante si isolava e dopo qualche mese telefonava e diceva: sono qui, venitemi a trovare. Una delle ultime volte era in Germania“. “Sono convinto che abbia programmato tutto prima e con cura, lui era così. E non l’ha fatto a casa perché sapeva che i nostri genitori se ne sarebbero accorti“. “Mai avremmo immaginato un gesto simile. Non l’abbiamo cercato perché lui si comportava sempre così – ha concluso il fratello – spariva e si sarebbe arrabbiato molto se non avessimo rispettato il suo desiderio di stare da solo. Era autonomo, dei soldi non gli importava nulla, voleva essere libero“.

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