Il viadotto Passignano e la ‘crepa’: quando l’apparenza inganna

Quella che per tutti è una frattura nel viadotto e che ha creato allarmismo sui social, in realtà e tutt'altro e non costituisce assolutamente un pericolo, anzi
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Passignano sul Trasimeno, comune di poco più di cinquemila anime in provincia di Perugia, in Umbria, è assurto alla ribalta delle cronache nazionali per delle immagini che sono diventata virali sui social, nelle quali si vede quella che pare essere a tutti gli effetti una crepa in un viadotto. Immagini che hanno allarmato e preoccupato, ovviamente, ma che in realtà sono state male interpretate.

Diverse verifiche effettuate negli ultimi giorni, l’ultima della quali da Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali), hanno assicurato che il viadotto è in sicurezza. Ansfisa è intervenuta sabato per un sopralluogo sul viadotto “Passignano” lungo il raccordo autostradale Perugia-Bettolle e non ha rilevato “criticità immediate“. Lo ha reso noto lo stesso Organismo. La commissione, composta da due tecnici della Direzione per la sicurezza delle infrastrutture dell’Agenzia, ha condotto la visita insieme ai vigili del fuoco, in collaborazione con alcuni esperti dell’Università di Perugia e del Consorzio interuniversitario per la valutazione e il monitoraggio dei ponti Fabre, in presenza di rappresentanti dell’Anas. Al sopralluogo – ha reso noto l’Agenzia -, seguirà la valutazione della documentazione tecnica e di altri approfondimenti già richiesti all’Anas.

Ma sui social è proseguito il tam tam con le foto scattate al viadotto e sull’argomento sono intervenuti anche degli esperti in materie. Nel gruppo social ‘Ingegneria e dintorni‘ le polemiche in merito alla presunta frattura del viadotto sono state definite come “frasi inneggianti gli sprechi, le vergogne italiche e così via. In effetti ad un occhio non esperto può sembrare preoccupante e strano che un ponte presenti una spaccatura come quella della foto ma questi “giunti strutturali” permettono al viadotto di allungarsi e accorciarsi a seconda delle stagioni senza rompersi. Si perché le strutture, come noi, respirano e a seconda delle temperature la loro lunghezza può cambiare anche di qualche centimetro e occorre permettergli di “respirare”. Certo, questa spiegazione tecnica molto semplice magari accontenterà i pochi che vogliono capire come funzionano le cose e deluderà chi ama trovare pretesti per validare le proprie teorie complottistiche e populiste”.

Mi dispiace per questi ultimi ma nemmeno troppo – si legge ancora nel post -. La realtà è che bisogna sempre farsi attraversare dal dubbio e cercare di informarsi attraverso fonti certe e valide senza cedere alla facile tentazione di alimentare i propri pregiudizi (li abbiamo tutti). Solo così si possono capire le cose, crescere come cittadini e maturare pensieri e idee basate su fatti che vale la pena esprimere e, perché no, leggere“.

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