Tradizionalmente la domanda aumenta con l’avvicinarsi dell’inverno, ma secondo gli armatori e i broker di GNL è attualmente in corso un’impennata annuale insolitamente anticipata per aziende del calibro della britannica Shell, della francese TotalEnergies e della cinese Unipec per garantire una capacità di spedizione sufficiente a trasportare gas super-refrigerato durante la stagione di picco della domanda invernale. E’ per questo motivo che le tariffe per il noleggio di una nave cisterna GNL per un anno sono quasi al livello più alto in un decennio, per ben 120.000 dollari al giorno, in aumento di oltre il 50% rispetto a un anno fa, secondo Clarksons Platou Securities.
Il boom del mercato arriva dopo che l’UE ha promesso di ridurre di due terzi la sua dipendenza dal gas russo entro la fine dell’anno e di importare altri 50 miliardi di metri cubi di GNL come compensazione (sebbene mercati europei chiave come la Germania non abbiano nemmeno un terminale GNL e non ne avremo uno pronto per anni).
Gli armatori affermano che Total è stata particolarmente attiva nell’acquisto di navi metaniere da noleggiare per un periodo compreso tra tre e cinque anni, un periodo più lungo del solito. Total ha dichiarato di non commentare le voci di mercato.
“Il mercato è esploso. È molto difficile trovare navi con lunghezza [di disponibilità] sul mercato. Sta andando alle stelle”, ha affermato Oystein Kalleklev, capo di Flex LNG e Avance Gas, due gruppi di spedizione di GNL. “Abbiamo carichi che non riusciamo a trovare navi per“, ha detto un agente marittimo. Come se la guerra in Ucraina non fosse già abbastanza grave, c’è anche la follia dell’ESG: la corsa a mettere in sicurezza le navi a GNL precede infatti le nuove normative globali sulle emissioni del trasporto marittimo il prossimo anno, riducendo ulteriormente l’offerta.