Ieri è stata organizzata e messa in atto una nuova protesta del gruppo ambientalista Ultima Generazione, i cui attivisti sono tornati anche a bloccare il Grande raccordo anulare, esattamente come avevano fatto lo scorso 16 giugno. Ad accompagnare il blocco lo striscione con scritto “No gas no carbone“. Come è ovvio, dato l’orario di punta, l’ira comprensibile degli automobilisti bloccati è sfociata in insulti e grida, con alcune persone che hanno esortato i manifestanti ad andare “a lavorare“, o “a Montecitorio a protestare. Non qui. Noi lavoriamo. A voi l’affitto ve lo paga papà“. E come dar torto ai malcapitati automobilisti: code chilometriche si sono registrate tra tra Casal del Marmo e Via della Magliana.
“Ci facciamo arrestare per il bene dei vostri figli”, hanno poi scritto gli ambientalisti in un comunicato stampa. Di fronte ai guidatori inferociti gli attivisti ripetevano come un mantra: “Non ci sarà lavoro su un pianeta morto“, denunciando così la crisi climatica in atto. I manifestanti, spostati dalla carreggiata dalla Polizia giunta sul posto, hanno quindi annunciato che le azioni continueranno finché le loro richieste non verranno ascoltate.
Era dal mese di ottobre, in occasione del G20 che si tenne a Roma, che gli attivisti in questione non scendevano in piazza: ora hanno ripreso a protestare, sdraiandosi e bloccando la circolazione, in pieno orario di punta. La protesta di ieri, nello specifico, è avvenuta all’altezza del chilometro 61 e 100 della corsia esterna del GRA. “Se non ve togliete ve metto sotto“, ha urlato qualche automobilista, alcuni dei quali sono arrivati quasi a schiacciare con le loro vetture gli attivisti. Per questo motivo si è reso necessario l’intervento della stradale.
“Ci scusiamo con i cittadini della Capitale per i disagi che arrecheremo nelle prossime settimane. Sappiamo quanto sia necessario andare al lavoro per sfamare la propria famiglia. Siamo tutti figli e alcuni di noi sono anche genitori. È proprio per i figli che lo facciamo, i vostri e i nostri. – fanno sapere gli attivista in una nota – Abbiamo due richieste molto semplici e dirette, se scrostate dall’ipocrisia nell’agire del nostro governo: interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse e cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale e procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell’anno corrente e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, aiutando gli operai dell’industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili“.