Oggi si ricorda San Giovanni Battista, l’unico Santo ad essere ricordato nella liturgia oltre che nel giorno della sua morte, il 29 agosto, anche in quello della sua nascita terrena, il 24 giugno.
Figlio di Elisabetta, cugina di Maria predica la penitenza e la conversione del cuore per prepararsi all’avvento del regno messianico ormai vicino. In segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova vita, immergeva nelle acque del Giordano coloro che accoglievano la sua parola. Per questo è chiamato il Battista, cioè il battezzatore. Giovanni indica in Gesù il Messia atteso. L’aver alzato il dito contro Erodiade cognata e convivente di Erode Antipa gli costa il carcere ed infine la testa. Giovanni Battista è il primo testimone-martire del cristianesimo.
A corredo dell’articolo proponiamo una selezione di immagini (gallery in alto), frasi, proverbi e video (in basso di seguito) per fare gli auguri alle persone che portano questo nome:
- Un bellissimo nome, meravigliosamente portato da una persona stupenda come te. Auguri di buon onomastico!
- Avevo pensato a una frase speciale ma poi ho capito che sono le frasi semplici ad essere le più speciali, se dette col cuore. Buon onomastico!
- Il tuo nome è come tanti ma tu sei una persona come poche. Buon onomastico!
- Gli antichi credevano che nel nome fosse racchiuso il nostro destino, spero che il tuo futuro sia meraviglioso. Auguri di buon onomastico!
- Buon onomastico, a te che hai il più dolce dei nomi, e festeggi il più importante degli onomastici!
- Un nome, una garanzia! Auguro un buon onomastico ad una persona davvero speciale!
- Mille pensieri affettuosi e auguri di cuore a te che sei una persona tanto speciale e unica!
- Il calendario oggi dice che è San Giovanni: tra tutti quelli che conosco che hanno il tuo stesso nome, di sicuro tu sei il più speciale!
- Tra le tante cose belle che hanno fatto i tuoi genitori per te, ricordati di ringraziarli per il bellissimo nome che porti!
- Sarebbe impossibile non ricordarsi di te il 24 giugno! Felice onomastico!
- Hai il più splendido dei nomi, ed oggi sono felice di poter fare gli auguri al più fantastico tra i festeggiati!
- Un grande bacio tutto per te, che hai un nome così speciale e famoso: ti auguro una giornata ricca di felicità! Buon onomastico!
Ecco alcuni proverbi:
- San Giovanni non vuole inganni
- San Giovanni col suo fuoco brucia le streghe, il moro e il lupo
- La vigilia di San Giovanni piove tutti gli anni
- Se piove il giorno di San Giovanni si asciugano tutte le fontane
- Se piove il giorno di San Giovanni tanta saggina e poco pane
- Chi non compera aglio il giorno di San Giovanni è poveretto tutto l’anno
- San Giovanni Mietitore, San Pietro legatore
- Chi nasce la notte di San Giovanni non vede streghe e non sogna fantasmi
- Quando la lavanda sente arrivare San Giovanni vuole fiorire
- Se vuoi che i tuoi panni non vengano danneggiati dalle tignole, fagli prendere l’acqua di San Giovanni
- A San Giovanni l’alveare spande, a San Martino l’alveare è pieno
- Per le guazze di San Giovanni si miete
- A San Marco nato, a San Giovanni assetato
- La notte di San Giovanni entra il mosto nel chicco
- Per San Giovanni si svellon le cipolle e gli agli
- La note De San Zuan destina mosto, noze e pan
- La note de San Doan te l mosto se fa l gran (gli acini d’uva si inturgidiscono)
- La note de San Doan el sorgo va in gran (il granoturco inizia a fare il grano).
24 giugno, San Giovanni Battista: ecco perché è una ricorrenza molto sentita
Il 24 giugno si celebra la nascita di San Giovanni Battista.
Sono i Vangeli a dirci che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta e che fu generato quando i genitori erano in tarda età. Zaccaria era della classe di Abia, Elisabetta discendeva da Aronne. Mentre un giorno Zaccaria offriva incenso nel tempio, gli comparve l’Arcangelo Gabriele che gli disse: “Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio che chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita poiché sarà grande davanti al Signore”.
Dopo questa visione, Elisabetta, già anziana, concepì un figlio fra la meraviglia dei parenti e dei conoscenti. Dopo 6 mesi, l’Arcangelo Gabriele andò a Nazareth per annunciare a Maria la maternità del Cristo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio”. Fu in quell’occasione che l’Arcangelo Gabriele informò la Madonna delle novità: “Vedi anche Elisabetta tua parente, nella vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei che tutti dicevano sterile; nulla è impossibile a Dio”. Maria allora si recò dalla cugina Elisabetta per farle visita e al suo saluto declamò il bellissimo canto del “Magnificat” per le meraviglie che Dio stava operando per la salvezza dell’umanità e, mentre Elisabetta, esultante, la benediceva, anche il figlio che portava in grembo sussultò di gioia. Il padre Zaccaria, diventato muto per la sua incredulità all’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, riacquistò la voce quando Giovanni nacque. Giovanni, che in ebraico faceva Yehohanàn, col significato di “Dio è propizio”, venne al mondo a Ain Karim, a circa 7 km da Gerusalemme.
Quando ebbe un’età conveniente, conscio della sua missione, si ritirò a condurre la dura vita da asceta nel deserto,. Nell’anno 15° dell’impero di Tiberio (28-29 d.C.) iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano, annunciando l’avvento del regno messianico ormai vicino, esortando alla conversione e predicando la penitenza. Da tutta la Giudea, da Gerusalemme e da tutta la regione intorno al Giordano, in tanti accorrevano ad ascoltarlo. Giovanni, in segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova vita, immergeva nelle acque del fiume Giordano coloro che accoglievano la sua parola, dando un battesimo di pentimento per la remissione dei peccati: da ciò il nome Battista che gli fu dato.
E’ tanta la considerazione che la Chiesa gli riserva, che è l’unico Santo, dopo Maria, ad essere ricordato nella liturgia oltre che nel giorno della sua morte (29 agosto) anche in quello della sua nascita terrena (24 giugno). San Giovanni Battista è un personaggio cui i Vangeli danno grandissimo risalto, intrecciando costantemente la sua vita e le sue predicazioni con l’opera di Gesù: ultimo profeta e primo apostolo, si è donato totalmente per la sua missione, per questo è venerato dalla Chiesa come martire. Durante le sue predicazioni, in molti cominciarono a pensare che egli fosse il tanto atteso Messia ma Giovanni assicurava loro di essere solo il Precursore: “Io vi battezzo con acqua per la conversione, ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di scogliere il legaccio dei sandali, egli vi battezzerà in Spirito e fuoco”. Alla delegazione ufficiale inviatagli dai sommi sacerdoti, Giovanni disse di non essere affatto il Messia il quale era già in mezzo a loro ma essi non lo conoscevano, aggiungendo: “Io sono la voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia”.
Quando Gesù si presentò al Giordano per essere battezzato; Giovanni, vedendoselo davanti, disse: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo” e a Gesù: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” e Gesù: “Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì e lo battezzò, vedendo scendere lo Spirito Santo su di Lui come una colomba, mentre una voce diceva: “Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. Da quel momento Giovanni confidava ai suoi discepoli: “Ora la mia gioia è completa. Egli deve crescere e io invece diminuire”. La sua missione era compiuta: Gesù iniziò la sua predicazione, formando il gruppo degli Apostoli e Discepoli, seguito da una gran folla. Giovanni aveva predicato proprio per preparare un popolo degno, che accogliesse Gesù e il suo messaggio di Redenzione. Giovanni Battista, giudeo osservante e rigoroso, operò senza mai indietreggiare neanche davanti al re d’Israele Erode Antipa, che aveva preso con sé la bella Erodiade, moglie divorziata di suo fratello; sentendosi in dovere di protestare verso il re per la sua condotta immorale.
Erodiade, infuriata, gli portava rancore, ma non era l’unica perché il Battesimo che Giovanni amministrava, perdonava i peccati, rendendo così inutili i sacrifici espiatori, che in quel tempo si facevano al Tempio, e ciò non era gradito ai sacerdoti giudaici. Il Vangelo di Marco ci racconta che Giovanni venne fatto arrestare da Erode su istigazione di Erodiade. Un giorno il re diede un banchetto per festeggiare il compleanno di Erodiade, invitando tutta la corte ed i notabili della Galilea. Alla festa partecipò con una conturbante danza anche Salomè, la figlia di Erodiade e nipote di Erode.
La sua esibizione piacque molto al re ed ai commensali, per cui il re disse alla ragazza: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”. Salomè chiese consiglio alla madre ed Erodiade le disse di chiedere la testa di Battista. Erode rimase rattristato da tale richiesta , ma per il giuramento fatto pubblicamente, non volle rifiutare e ordinò di portare la testa di Giovanni, che era nelle prigioni della reggia. Il Battista fu decapitato. La morte per decapitazione lo rese famoso come San Giovanni Decollato e la morte venne fissata al 29 agosto.
I suoi discepoli, saputo del martirio, recuperarono il corpo, seppellendolo, forse, a Sebasta in Samaria e si sulla sua tomba avvenivano numerosi miracoli, guarendo soprattutto ossessi. Nel 361-362 l’imperatore Giuliano l’Apostata profanò la tomba, bruciando le reliquie e facendole disperdere al vento. Il capo, invece, restò nelle mani di Erodiade che lo fece seppellire in un luogo segreto del palazzo per timore che la testa del Battista potesse ricongiungersi al corpo e il profeta ritrovare la vita. Ritrovato miracolosamente, venne segnalato come sepolto a Costantinopoli, Emesa, Gerusalemme e Damasco. C’è chi dice che il capo fu sepolto col corpo e bruciato con il resto. Nel XII secolo una testa di San Giovanni giunse a Roma; nel XIII un’altra giunse a Amiens. Una testa senza mandibola è tutt’oggi custodita a Roma, nella Chiesa di San Silvestro in Capite; mentre il sacro mento nella Chiesa di San Lorenzo a Viterbo. Al mondo si venerano 60 teste. Per quanto le ceneri siano state disperse al vento, “al completo” si trovano in San Giovanni in Laterano a Roma; a Genova nella Chiesa di San Lorenzo, a Vienna nel Delfinato, ed in un numero infinito di altri posti.