Il mistero del cimitero delle rane in un sito preistorico della Gran Bretagna

Un team di archeologi sta ora analizzando il sito per comprendere cosa possa essere accaduto agli anfibi
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E’ un mistero con M maiuscola: la scoperta di un enorme cimitero di rane in un sito preistorico del Regno Unito sta tendendo impegnati gli archeologi, intenti a capire cosa sia accaduto. Gli studiosi che lavoravano nel sito di un insediamento risalente all’età del ferro (400 a.C.-43 d.C.) a Bar Hill vicino Cambridge sono rimasti a bocca aperta quando hanno rinvenuto oltre 8.000 resti di anfibi, ammucchiati e conservati in questo sito, come spiega il Guardian.

La scoperta è stata fatta dai ricercatori del Museum of London Archaeology (Mola), che ha condotto gli scavi. L’archeologa Vicki Ewens ha spiegato che è molto difficile fare un ritrovamento di questo tipo che ha definito “straordinario“. I resti appartengono alla rana e al rospo comune, specie che si trovano negli stagni da giardino in tutto il paese.

Le civiltà antiche, comprese quelle egizia, mesopotamica, greca e romana, consideravano la rana un simbolo di fertilità. E’ dunque improbabile che gli anfibi ritrovati siano stati mangiati dalle persone che vivevano nell’insediamento. Secondo gli archeologi, sebbene ci siano prove del consumo di rane in Gran Bretagna risalenti all’età della pietra, i resti non hanno tagli o segni di bruciature.

Non solo. Tracce di grano carbonizzato trovate vicino al sito suggeriscono che i suoi abitanti stavano sperimentando colture che avrebbero attirato parassiti come scarafaggi che le rane sono solite consumare. La teoria più probabile, dunque, è che le rane siano state attirate nell’area dalla promessa di cibo, come spiegano gli archeologi. Un’altra possibile spiegazione è che le rane siano cadute nel fosso, rimanendovi intrappolate e siano morte, restando celate fino ad oggi.

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