Energia, Arera: “riduzione 70% gas russo in un anno verso l’Europa”

Il calo delle forniture russe è stato in parte compensato dalle maggiori emissioni di GNL che, nei primi cinque mesi del 2022, sono aumentate del 55%
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Complessivamente, i flussi di gas russo verso l’Europa, attraverso i tre principali gasdotti (Nord Stream, Yamal e via ), si sono ridotti di circa il 40% rispetto alla prima settimana del 2022 e del 70% rispetto ad un anno fa“. E’ quanto dichiarato da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. “Le incertezze legate agli sviluppi del conflitto russo-ucraino duraturo ad alimentare le tensioni e la conseguente volatilità dei prezzi nei mercati delle materie prime energetiche (petrolio, carbone e gas naturale) – precisa Arera – per quanto riguarda il gas naturale, in particolare, in Europa permangono i rischi di scarsità di offerta. I timori di un blocco totale delle forniture russe verso l’Europa, come conseguenza della riduzione dei flussi del gasdotto Nord Stream 1 a metà giugno, hanno riportato i prezzi europei ben oltre i 100 euro a Megawattora, con valori negli ultimi giorni di 130-140 euro a Megawattora per le quotazioni spot ea termine“.

Il calo delle forniture russe è stato in parte compensato dalle maggiori emissioni di GNL che, nei primi cinque mesi del 2022, sono aumentate del 55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – precisa l’agenzia – grazie ad una minore pressione della domanda asiatica ea prezzi europei più alti di quelli asiatici. Ciò ha contribuito al riempimento degli stoccaggi europei, con un livello che attualmente si attesta al 57% della capacità“. In questo contesto, “seguendo il trend del prezzo del gas, il prezzo unico nazionale dell’energia elettrica ha consuntivato, nel secondo trimestre dell’anno in corso, un valore medio pari a 249 euro a Megawattora“.

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