Esteso lo stato di grave pericolosità per incendi in Emilia-Romagna

Dal 3 luglio, divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, e vieta gli abbruciamenti di residui vegetali e stoppie in tutta l'Emilia Romagna
MeteoWeb

A partire dal 3 luglio, sara’ esteso a tutta la regione Emilia-Romagna lo stato di grave pericolosita’ per il rischio incendi boschivi. Il provvedimento, valido fino al 28 di agosto, e’ stato emanato dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestali e stabilisce il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci, e vieta gli abbruciamenti di residui vegetali e stoppie.  

“A motivare questa decisione – viene reso noto – e’ l’aggravamento di una situazione gia’ critica, esito di un bilancio idrico molto negativo, dopo un lungo periodo caratterizzato da scarsita’ di piogge e di neve, e da temperature superiori alle medie stagionali, sia in pianura che in quota. Per quanto riguarda i venti, le previsioni meteo prevedono che resteranno deboli, limitando l’indice di propagazione degli incendi”. 

“Le condizioni meteorologiche e la particolare e grave condizione di siccita’ che l’Emilia-Romagna attraversa – hanno commentato le assessore all’Ambiente e Protezione Civile, Irene Priolo, alla Montagna Barbara Lori e l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi – accentuano la vulnerabilita’ del territorio verso il rischio di incendi, specie nelle aree montane. Una motivazione, questa, che deve se possibile aumentare ancora di piu’ il livello di responsabilita’ individuale, per non aggravare ulteriormente una situazione complessa seppure da noi costantemente monitorata“. Le sanzioni arrivano a 10mila euro e, sotto il profilo penale, e’ prevista la reclusione da 4 a 10 anni se l’incendio e’ doloso ma anche se l’atto risulta colposo, per negligenza, imprudenza o imperizia, si puo’ essere condannati a risarcire i danni.  

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