Etna: nuova bocca effusiva nella Valle del Bove, emerge colata lavica

Sull'Etna una nuova bocca si è aperta nella Valle del Bove, con conseguente colata lavica, a quota 1.900 metri: il flusso lavico risulta essere poco alimentato
MeteoWeb

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato in serata che si è verificata l’apertura di un nuova bocca effusiva ad un quota di circa 1900 m slm, in prossimità del sistema di fratture poste nella parete settentrionale della Valle del Bove in zona Serracozzo, in cui già il 7 giugno si aprì una bocca effusiva. La colata emessa appare scarsamente alimentata e il flusso lavico si è espanso per poche decine di metri.

Nel corso della giornata – si legge in una nota dell’INGV – è continuata l’attività effusiva prodotta dalle bocche apertesi il 29 maggio ad una quota tra 2900-2750 m slm e l’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est, ambedue con un regime variabile. L’ampiezza media del tremore vulcanico non mostra variazioni significative; sebbene negli ultimi due giorni si registra la tendenza ad un graduale e lieve incremento dei suoi valori, essi si mantengono nell’intervallo dei valori medi. Le sorgenti del tremore sono localizzate al Cratere di Sud-Est, nell’intervallo di profondità 2900-3000m sopra il livello del mare.

L’attività infrasonica, infine, risulta moderata e localizzata principalmente in corrispondenza del cratere Bocca Nuova; tuttavia, il forte vento, alterando la capacità di rilevazione della rete, induce una sottostima dei dati rilevati. Le stazioni delle reti clinometrica e GNSS non mostrano deformazioni del suolo significative, conclude il comunicato dell’Osservatorio Etneo.

Condividi