Long Covid e fattori di rischio: lo studio delle cartelle cliniche

Donna tra i 50 e i 60 con problemi di salute (non gravi) precedenti alla pandemia: è questo l'identikit del paziente che con maggiore frequenza segnala sintomi da long Covid
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Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, i sintomi del long Covid sono segnalati più frequentemente dalle donne, da quelle con cattive condizioni di salute prima della pandemia e da quelle di età compresa tra 50 e 60 anni. I risultati si basano su dati provenienti da indagini longitudinali e cartelle cliniche elettroniche nel Regno Unito.

Il Covid-19 e i suoi effetti al lungo termine, noto anche come sindrome da Covid post-acuta, è comunemente definito come uno o più sintomi di Covid-19 quattro settimane dopo l’infezione. La sindrome è stata ampiamente segnalata ma l’incidenza e i fattori di rischio per la condizione non sono ben compresi. Ciò è in parte dovuto al fatto che i sintomi utilizzati per definire il long Covid spesso variano tra gli studi, che si basano su campioni relativamente piccoli e potrebbero non essere generalizzabili alla popolazione più ampia.

Per indagare su casi di long Covid, Ellen Thompson e colleghi hanno utilizzato i dati di 6.907 individui con Covid-19 auto-riferito da dieci sondaggi sulla salute longitudinali basati sulla popolazione nel Regno Unito che erano stati stabiliti prima della pandemia. Parallelamente, hanno anche utilizzato i dati delle cartelle cliniche elettroniche raccolte entro la primavera del 2021 per 1,1 milioni di persone con diagnosi di Covid-19. Gli autori hanno scoperto che la proporzione di presunti casi di Covid-19 nei sondaggi longitudinali che riportavano sintomi per più di 12 settimane variava dal 7,8% al 17%, con un 1,2-4,8% che riportava sintomi “debilitanti“.

Inoltre, hanno scoperto che nelle cartelle cliniche elettroniche solo lo 0,4% dei casi di Covid-19 aveva una successiva lunga diagnosi o rinvio correlato al Covid; tuttavia, notano che i codici diagnostici erano stati introdotti solo per il long Covid nelle strutture sanitarie nel dicembre 2020. Sebbene la segnalazione variasse tra gli studi, gli autori suggeriscono che un aumento del rischio di long Covid fosse associato all’aumento dell’età fino a 70 anni. Anche il sesso femminile, la scarsa salute mentale pre-pandemica e la salute generale, l’obesità e l’asma sono stati identificati come fattori di rischio sia negli studi longitudinali che nelle cartelle cliniche.

Gli autori avvertono che, sebbene non sia possibile trarre inferenze causali, i loro risultati evidenziano la necessità di ulteriori ricerche sui gruppi a rischio. Suggeriscono inoltre che siano necessari ulteriori studi rappresentativi basati sulla popolazione per migliorare le stime e assistere la pianificazione sanitaria.

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