Fra le tracce proposte oggi all’esame di maturità sostenuto da migliaia di studenti italiani, non potevano mancare i cambiamenti climatici. La tipologia di traccia B3, nello specifico, presentava un intervento del fisico Giorgio Parisi, insignito del premio Nobel. “Il fenomeno di Greta Thunberg lo giudico in maniera positiva, non dimentichiamo che stiamo vivendo adesso solamente le prime avvisaglie della crisi climatica, per adesso abbiamo la siccità’ ma dopo sarà peggio“, ha commentato oggi Parisi parlando proprio della traccia. “Ci sarà un aumento dei fenomeni estremi – spiega il fisico – c’è il rischio che la Corrente del Golfo che sta rallentando si fermi e questo sarebbe un disastro completo perché cambierebbe il clima in Europa, senza contare che potremmo avere fino a un miliardo di persone che possono spostarsi da un continente all’altro“.
“Sono contento che è stato dato un mio testo e soprattutto che è stato scelto quel testo, che è significativo perché ho scritto cose importanti sulla responsabilità dei governanti, che devono usare i fari della scienza, e sulla responsabilità dei cittadini“, commenta Parisi all’AGI. “I giovani – ha aggiunto – hanno gli strumenti per incidere, intanto possono votare alle elezioni i partiti che sono sensibili alle tematiche ambientali, possono informarsi e capire che cosa sta succedendo all’ambiente perché la conoscenza diretta è importante. Possono sensibilizzare i più grandi o coloro che non vogliono occuparsi delle tematiche ambientali, perché purtroppo il grosso cambiamento climatico lo affronteranno loro. Più sono giovani e più vedranno gli effetti disastrosi dei cambiamenti del clima. Devono capire che è in gioco il loro avvenire e devono avere questa coscienza. Perciò sono contento – ribadisce Parisi – che quel testo oggi sia stato letto da mezzo milione di studenti e anche dalle loro famiglie e che quindi abbia avuto grande risonanza“.
Ed è proprio sui giovani, secondo Parisi, che bisogna puntare. “Aver scelto il mio discorso sul clima come traccia della maturità ha fatto arrivare direttamente a tanti giovani” informazioni su un tema complesso perché “sono i giovani che dovranno affrontare le conseguenze ed i disastri del cambiamento climatico ed è meglio che loro sappiano fin da adesso che cosa li aspetta“. “Questa scelta – aggiunge il Nobel all’AdnKronos – sollecita i giovani a passare dalle frasi alle cose concrete, a capire che gli scienziati che ci avvertono di come sta cambiando il clima sono persone vicine” a loro, “che hanno un nome e un volto che si può rivedere e riconoscere“.