Tutti hanno sentito parlare dei miraggi, macchie di luce nel paesaggio arido che sembrano lontani specchi d’acqua, fenomeno causato dall’aria riscaldata vicino alla terra asciutta che piega la luce del cielo verso di noi. È un fenomeno comune che non ha bisogno di acqua.
Potrebbero esserci miraggi su Marte? Forse, ma il fenomeno sarebbe completamente diverso da ciò che affascina gli occhi dei viaggiatori del deserto terrestre, spiega Fred Watson sull’Australian Geographic.
Nel 2018 i risultati del sistema radar del Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding (MARSIS) a bordo della navicella Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea hanno portato a concludere che c’erano grandi specchi d’acqua liquida sotto la calotta glaciale meridionale del pianeta. I riflessi radar luminosi derivanti da uno strato a circa 1,5 km sotto la superficie del ghiaccio sono stati interpretati come provenienti da laghi lunghi fino a 20 km, paragonabili ai laghi antartici subglaciali della Terra ma più piccoli.
Sebbene la temperatura superficiale scenda raramente sotto i -80°C in Antartide, può raggiungere i -150°C al polo sud di Marte. Quindi, come potrebbero i laghi marziani rimanere liquidi in tali condizioni?
Le teorie includevano alti livelli di sale che fungevano da antigelo naturale, insieme a una riduzione del punto di fusione causata dalla pressione esercitata dal ghiaccio al di sopra, e, forse, una fonte di calore geologica al di sotto.
Gli scienziati planetari dell’Università del Texas hanno esaminato queste proposte e hanno scoperto che non corrispondevano a ciò che è già noto della regione polare di Marte. Contemplando una spiegazione alternativa, hanno esaminato le mappe radar del resto del pianeta. Con loro sorpresa hanno scoperto molti flussi di lava vulcanica, che, se osservati dal radar attraverso il ghiaccio, produrrebbero riflessi radar luminosi come quelli ai poli. Gli scienziati hanno concluso che i flussi di lava sono una spiegazione più plausibile dei risultati del radar della calotta glaciale rispetto ai laghi subglaciali, con tutto ciò che ne consegue.
Quindi l’acqua liquida sotto la calotta glaciale è un miraggio marziano? Non necessariamente. Una recente indagine di laboratorio presso il Southwest Research Institute di Boulder, in Colorado, suggerisce che miscele fangose di ghiaccio e salamoia a meno di -100°C abbiano proprietà elettromagnetiche che, in effetti, potrebbero produrre una forte riflessione per il radar MARSIS, aprendo alla possibilità di acqua almeno semi-liquida.
Quale teoria è corretta? Per ora, non lo sappiamo.